Sono nato a Statte, in provincia di Taranto, nell’Anno del Coniglio, 1975. Nonostante questo losco presagio, da allora sostengo con coraggio i colori rossoblù della più popolosa città di Italia – insieme a Prato – a non essere mai stata in serie A.
- Vivo a Bologna dove opero come addetto stampa per la Regione Emilia-Romagna. Ho visto una quindicina di volte “The Blues Brothers”, dopo di che mi sono convinto di essere in missione per conto di Dio. Quale sia questa missione è difficile da stabilirsi, di sicuro non scrivere libri, visti i clamorosi insuccessi sin qui raccolti, tra i quali ricordo “Bello dentro, fuori meno” per Nonsoloparole Edizioni, “#Stodadio – L’enigma di Artolè” e “L’invidia del mare” per Damster Edizioni oltre ad altre opere introvabili, per cui che ve li cito a fare? I miei editori da tempo cercano di convincermi che i romanzi gialli non devono anche far ridere. Invano.
Decisamente, le autobiografie non sono il mio forte. Magari a settant’anni sarò pieno di aneddoti interessanti. Per ora, volete che vi racconti delle meravigliose estati trascorse al mare da bambino? Dei rissosi tornei di calcetto liceali?
No, decisamente, non credo vi possa interessare più di tanto.
E allora rifugiamoci nelle più tranquille esperienze professionali. Mi sono occupato per quasi nove anni di comunicazione d’impresa in CRIF, multinazionale con sede a Bologna, impegnandomi principalmente in tre aree: la comunicazione interna, la comunicazione web e quella multimediale.
Occuparsi di comunicazione interna vuol dire soprattutto studiare e rendere più efficienti quei processi per cui all’interno di un’azienda si condividono informazioni, considerando la diversità culturale di di chi si occupa di sviluppo software o marketing o amministrazione, e valutando anche l’impatto di lingue e dislocazioni logistiche diverse. Gli strumenti possono essere classici, come le newsletter o le campagne pubblicitarie interne rivolte ai dipendenti, oppure innovativi, come il guerrilla marketing o il multimedia. A proposito di multimedia, mi sono occupato di realizzare video con obiettivi diversi: dal classico video istituzionale che racconta i valori di un’azienda attraverso immagini metaforiche, a video più didascalici che presentano i servizi delll’azienda, fino a veri e propri prodotti di fiction realizzati per veicolare contenuti tra tutti i dipendenti.
La comunicazione web invece è stata una attività faticosissima, piena di soddisfazioni e delusioni: manca ancora una condivisa cultura del web, spesso lo si considera un canale attraverso trasmettere i soliti contenuti (documenti, testi, video) e si dimentica che invece ha dei codici linguistici nativi in continua evoluzione ma che comunque vanno rispettati. Ho contribuito a realizzare decine si siti web e tutto ciò che ruota loro intorno (newsletter, e-mail marketing, banner).
Che altro? Mi sono occupato anche di attività di supporto al marketing (realizzazione di brochure, o materiale pubblicitario), di comunicazione di marchio o brand communication (naming di prodotti, realizzazione di loghi, restyling dell’immagine istituzionale), supporto all‘ufficio stampa, e poi, ho realizzato manuali tecnici e partecipato all’organizzazione di eventi in Italia e all’estero. Il tutto cercando di essere, quello che si definisce con il solito brutto anglismo un “business writer”, uno scrittore d’impresa. E vi assicuro che è davvero un’impresa scrivere rispettando il proprio amore per la parola scritta, quando bisogna barcamenarsi tra esigenze di marketing, immagini aziendali, esigenze dei clienti e concorrenti agguerriti.
Dal 2009 al 2015 mi sono occupato di comunicazione istituzionale e ufficio stampa presso l’Ufficio Relazioni con il Pubblico del Comune di Monzuno, in provincia di Bologna. Un’altra bella sfida che spero mi dia altrettante soddisfazioni. Non sapete dov’è Monzuno? Guardate questo video che ho realizzato nel 2010 con le musiche della Banda Bignardi, e magari venite a farci un giro. Sono passati appena dieci anni, eppure qui video in 4:3 sembrano appartenere a un’epoca lontanissima. Anche il sito che rifeci nel 2013 rigorosamente opensource, avrebbe bisogno di una rinfrescata, e so che se ne occuperanno. Dal 2015 al 2020 mi sono occupato di ufficio stampa per l’Unione dei comuni dell’Appennino bolognese. CInque anni bellissimi, intensi, appassionanti. Spero nel mio piccolo di aver contribuito a fornire un’immagine dell’Appennino rinnovata e vitale, lontana da certi luoghi comuni legati all’area buona, al fresco estivo e -ahimè- al dissesto idrogeologico. Anche perché, come hanno insegnato i “montanari” a me, pugliese, che ho le vertigini dopo i 400 metri, per ogni frana che si muove in Appennino c’è subito una vanga pronta a rimetterla a posto. Una carrellata di quei magnifici anni potete trovarla nella pagina youtube dell’Unione dei comuni dell’Appennino bolognese.
Dall’ottobre 2020 al giugno 2021 sono stato in servizio presso l’Istituto dei beni artistici, culturali e paesaggistici della Regione Emilia-Romagna (ora Servizio Patrimonio culturale). Esperienza breve ma intensa, di cui potete trovare qualche traccia qui: Radio Emilia Romagna
Dal luglio 2021, come anticipato, sono addetto stampa presso l’Agenzia di informazione e comunicazione della Regione Emilia-Romagna. E nel tempo libero? Faccio il papà di due ragazze meravigliose, e il marito di una “ragazza” altrettanto splendida. E se riesco, scrivo.
Lo so, è un’ossessione la mia. In compenso, non mi limito ad un solo tipo di scrittura: ho collaborato alla testata giornalistica de “Il Baraccano”, scrivo versi, racconti, vignette, sceneggiature di cortometraggi che poi, quando ci riesco, ho provato anche a realizzare, con la complicità di parenti e amici. E qualcosa lo pubblico, come il romanzo “Bello dentro, fuori meno”, la raccolta di racconti “Bologna l’oscura” , “Ballata in sud minore”, “Chiamami Legione”, romanzo che spero di ripubblicare perché dopo una prima edizione esaurita purtroppo la casa editrice è fallita.
Poi ho scritto un romanzo intitolato “#Stodadio – L’enigma di Artolè” e se vi interessa potete comprarlo qui,
Il mio penultimo lavoro è “L’invidia del mare“. L’ultimo, speriamo solo in ordine di tempo, è “L’ amore è cieco, Cazzinga no!“.