Gli inglesi – pardon: i britannici – non sembrano particolarmente interessati alla notizia dell’eterno principe che si risposa con Camilla. Tutto sommato è una cosa che risulta ovvia a tutti, poi, diciamoci la verità, Qui se resemble s’assemble, i due sono una bella coppia proprio nella loro ostentata bruttezza. Chi non pensò – siate sinceri – quando Carlo sposò Diana che lei era troppo bella e troppo giovane per lui? Chi non si chiese come mai quella fanciulla bella, elegante, intelligente si fosse innamorata di un uomo non proprio aitante ma di buona, buonissima famiglia? Allora si poteva insinuare. Oggi no, cavolo, se Carlo vuole stare con Camilla non può che essere per amore, non vedo altre spiegazioni. E allora che si sposino e siano felici, questi due nonnetti, anche perché ormai figli non ne possono certo avere, e questa è la buona notizia per i sudditi reali. Che però hanno altro a cui pensare: non solo seguire le vicissitudini più interessanti dei coniugi Beckham (e come dargli torto, nell’era dell’immagine) quanto picchiarsi e accoltellarsi a mezzanotte per l’apertura di un nuovo negozio Ikea dove – si dice – facciano degli sconti eccezionali sulle lampade da tavolo. Saperlo prima prendevo un areo low-cost e ci facevo un salto…
2 commenti su “British tales”
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E così dopo aver consumato tutto questo tempo giungo in questo luogo.
Giochiamo col vetro assieme?
Benvenuta sul mio blog, cara Ely! Certo che possiamo giocare, basta che mi spieghi come si fa.