Siamo ormai in campagna elettorale, questo è evidente. Lo capiamo perché i politici cominciano a sfilare (alcuni attraversano le piazze colme di studenti con il medio alzato: a questo siamo arrivati). Perché declassano la comunicazione a insulto gratuito; perché si mostrano più preoccupati di mantenere la poltrona fra qualche mese che del destino di un paese che sta affogando (e non nell’acqua, magari: stiamo affondando in un mare di…melma). Perché questo bell’inizio nazional demagogico? Il presidente operaio, casalinga, anziano, giovane, ha caricato le batterie: quella che vedete è una foto che ho scattato stamane a Bologna.
Anche la guerriglia semiologica, come la chiamava Eco negli anni settanta, non si è fatta attendere: ecco la risposta. Ne vedremo delle belle