10) Il momento in cui avvii la lavatrice e ti rendi conto che sei completamente nudo ma indossi ancora i calzini. Proprio quelli che dovranno attendere la prossima lavatrice per essere purificati
9) (oppure 10 bis) Il momento in cui avvii la lavastoviglie e ti accorgi dei cucchiaini impasticciati di gelato sotto il tavolo
8) Il momento in cui ti siedi in auto, metti in moto e ti rendi conto che hai lasciato l’autoradio nel cassetto in sala da pranzo
7) Il momento in cui arrivi in ufficio dopo le ferie e ti rendi conto che sono bastate due settimane a farti dimenticare la dannata password d’accesso
6) Il momento in cui cerchi nel portafoglio la tessera fedeltà di Mediaworld e scopri di avere con te quella di Conad, Coop, lavanderia, fondo salute e altre dieci tessere. Tutte tranne quella di Mediaworld
5) Il momento in cui assaggi lo yogurt e ti rendi conto che hai di nuovo dimenticato di controllare la data di scadenza
4) Il momento in cui escono al lotto i 4 numeri che hai sognato due giorni prima ma che non hai giocato, perché tu in queste cose non ci credi
3) Il momento in cui la mano comincia a tremare, un rivolo di sudore ti cade sugli occhi e il battito accelera prima del terzo tentativo per inserire il codice pin del nuovo bancomat.
2) Il momento in cui, dopo aver disperatamente cercato l’auto nel posteggio dell’ipermercato, ricordi di essere venuto in autobus
1) il momento in cui provi a timbrare l’ingresso in ufficio, ma la macchinetta non va, non va. Per forza. Non è la tessera giusta, che hai lasciato a casa. In compenso, ecco dov’era finita la tessera di Mediaworld!
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Top ten dei motivi per apprezzare l’influenza
10) Avere mal di testa ci ricorda quanto è preziosa. Ripetete: appena mi passo giuro che mi impegno per usarla meglio
9) Finalmente potete testare su di voi il fascino dell’aeroplanino che atterra in bocca con un carico di tachipirina
8) Da quanto tempo era che non guardavate la tivù di lunedì mattina? C’era un buon motivo in effetti
7) Vi lamentate sempre che non avete tempo da leggere, finalmente potrete trascorrere la notte leggendo le riviste in bagno (a intervalli)
6) Guardarsi allo specchio con la faccia grigiastra e due samsonite sotto gli occhi migliora l’autostima: di solito siete molto meglio, dovete riconoscerlo
5) È il momento di usare la giacca da camera molto lord che vi ha regalato vostra suocera e che avete infilato tra i vestiti da matrimonio e il travestimento da carnevale usato nel 2008
4) Per i maschi: siete voi ad avere le vostre cose, adesso! E che cappero. Per le femmine: coraggio, rispetto alle vostre cose questa è una passeggiata. E se avete le vostre cose durante l’influenza, avete decisamente fatto scopa. Brave, le donne manager ottimizzano anche i malesseri
3) Persino vostra madre tornerà a chiedervi come state, solo per cortesia e un attimo prima di domandarvi quello che davvero le interessa, e cioè come stanno le bimbe
2) Anche il cordon bleu pronto in tre minuti nel micronde sembra un piatto da gourmet dopo dieci giorni di pasta lessa
1) Da quanti anni era che non vi entravano quei jeans? Non c’è dieta più efficace di una sana gastroenterite
Top-ten dei consigli da seguire per diventare un guerriero della spesa
Negli ultimi anni ho acquisito una discreta competenza negli acquisti nei centri commerciali. Sono un soldato della spesa, per me non c’è niente di piacevole o ludico nello shopping: è uno sporco lavoro, ma qualcuno deve pur farlo. Possibilmente in fretta.
Ho deciso di condividere un po’ di riflessioni con chi di voi, là fuori, aspira ad una carriera marziale nelle fila degli eserciti dei consumatori spietati, programmatori, cinici.
Tra i consigli non c’è il più importante: fai la lista a casa, magari con il volantino delle offerte sotto gli occhi. Si lo so, ci sono ancora degli scellerati che si presentano impreparati alle porte degli iper, “tanto poi sceglo man mano che vedo”. Ci sarà un motivo d’altronde se il mondo occidentale è in crisi.A questi consumatori di tempo e risorse non possiamo che riservare il nostro sdegno e la commiserazione di chi li osserva dall’alto delle nostre accurate liste della spesa.
10) State attenti a chi vi procede in corsia verso la cassa. Le signore anziane pagano sempre in contanti.Si portano in borsa due chili di monete da un centesimo, e potete giurarci che li contereanno tutti uno per uno prima di pagare la scatoletta per il loro gatto, mentre voi capite com’è che ad un certo punto uno può diventare un serial killer. Evitate anche i carrelli con molti vestiti: di solito l’antitaccheggio non funziona bene e una volta su due tocca aspettare l’addetto che liberi la tutina per il nipotino.
9) Molti sacchetti, molta gloria. Non è detto che dobbiate riempirli tutti, ma portatevene tanti, da casa, perché vi agevolerà nel momento in cui dovrete distribuire il bottino. Pardon, gli acquisti.
8) Il carrello sarà il vostro compagno di traversata. Sceglietevelo bene. Se cigola, o peggio ancora ha ua ruota bloccata (orrore) è meglio cambiarlo subito che sottoporsi ad una lunga agonia fatta di involontarie inversioni a U e crampi ai polsi.
7) Chi progetta i supermercati vorrebbe che seguiste l’ordine che hanno pensato per voi. I principianti ci cascano. Non noi guerrieri del carrello. Oltre alla lista della spesa, dovete avere una mappa (anche solo mentale) dei settori. Prima si comprano i prodotti pesanti (bibite, latte, libri, elettronica) poi quelli leggeri (pasta, brioches), per ultimi i freddi e i surgelati. Ho visto casalinghe sprovvedute avere crisi isteriche di fronte ad un carrello in cui il loro marito ha appoggiato il fustino del detersivo sul sacchetto delle patatine.
6) I negozi che circondano il centro commerciale sono come le palline sull’albero di Natale: fanno tanta atmosfera ma sono fondamentalmente inutili. E intercambiabili. Se proprio volete visitarli, fatelo
prima di fare la spesa. In gioielleria potrebbero guardarvi male se vi avvicinate alle vetrine con un carroarmato cigolante di sacchetti e scatoloni.
5) Il martedì e il giovedì ci sono di solito più sconti. E sapete perchè? Perché nessuno fa la spesa il martedì e il giovedì, specie al pomeriggio. Per un soldato della spesa, quello è il momento di conquistare il campo di battaglia.
4) Parcheggia fuori. Mai nel parcheggio sotterraneo. Va bene, quando piove può essere comodo, ma è la stessa cosa che pensano le mamme in suv che non riescono a fare manovra per uscire e hanno generato una coda modello A14 la vigilia di Ferragosto. Per non parlare del pensionato in Yaris che sono tre giorni che gira intorno perché non trova l’uscita, completamente rimbambito da una segnaletica perfida e maligna.
3) Non cedere alle sirene delle promozioni. Sono carine, gentili, offrono caffé gratis, spiegano raccolte punti e favolosi sconti, ma in realtà stanno lì in piedi da dieci ore e l’unico loro pensiero è mettere a bagno i calli sotto il tallone. Rubano il vostro tempo come le macchinette delle merendine in stazione gli spiccioli. Per evitare tentazioni, visto che incatenarsi al carrello sarebbe eccessivo (e inutile, visto che spingete voi), appena le individuate cambiate corridoio.
2) Salvatempo e casse automatiche sarebbero gadget interessanti, se non fosse per il rischio di dover aprire tutta la spesa davanti agli occhi infidi di un dipendente che deve controllare che non abbiate rubato gli stuzzicadenti. Il rischio di perdere altri dieci minuti è limitato, ma c’è, per cui lasciateli perdere.
1) Scegli la cassiera, non la cassa. Dipende infatti dalle capacità della cassiera se riuscirai a tornare a casa nei tempi prestabiliti, o rimarrai incollato in corsia per mezz’ora nell’attesa che qualcuno la aiuti a leggere i barcode sulle olive ascolane. Evita gli uomini. Non hanno geneticamente la predisposizione a reggere lo stress del ruolo di cassiere: si distraggono, filtrano con le altre cassiere che non li degnano di uno sguardo, si scoraggiano di fronte ad una confezione di riso rotta. Attenzione anche alle giovani: fisicamente sono preparate, ma noi soldati dell’acquisto non ci lasciamo distrarre dall’avvenenza, soprattutto perché le giovani si impappinano spesso su sconti, rostorni e punti più. La cassiera ideale è sui cinquanta, un po’ sovrappeso (nei momenti di difficoltà bruciare zuccheri aiuta il cervello) e ha i capelli in ordine. Se non sei in grado di tenere in ordine i tuoi capelli, figuriamo cosa combinerai con il mio scontrino.
Hasta la cassa, siempre!
Top ten di consigli culinari di un “master che”?
Negli ultimi tempi in televisione è tutto un fiorire di cuochi, chef, maestri dei fornelli e compagnia cantante. Come ovvia conseguenze anche le conversazioni sempre più di frequente hanno a che fare con il cibo. Io non so cucinare, non nella accezione del termine che preveda un minimo di creatività e competenza. Eppure, nel mio meccanico e demenziale lavoro ai fornelli, mi sento di dare qualche consiglio talmente ovvio che io stesso, dopo averli scritti, ho pensato: ma dai, davvero non penserai che c’è qualcuno che…C’è, c’è, ve lo dico io.
10) Si fa sempre in tempo ad aggiungere sale in extremis. Toglierlo invece è un casino. Per cui moderate quel pugno carico
9) La qualità della penne rigate è, a parità di altri fattori, più scarsa di quelle lisce. Le righe le hanno inventate apposta per favorire la cottura anche di impasti mediocri
8) Un fettina ai ferri è più saporita se ci aggiungete un filino d’olio prima o durante la cottura. Giusto un filino, che la frittura è un’altra cosa
7) Il parmigiano è saporito, ma se esagerate, tutto saprà solo e soltanto di parmigiano. E poi, con il tonno proprio no.
6) Le mozzarelle in busta che si vendono al supermercato non sono mozzarelle. Sulla confezione bisognerebbe scrivere “demozzarellizato”, come per il caffé senza caffeina. Se volete davvero mangiare una mozzarella, scordatevi quella sbobba annacquata.
5) Meglio abbondare con l’acqua di cottura, stando attenti che la pasta non ne assorba troppa. Ci mette di più a cuocersi Se avete fretta compratevi uno di quei prodotti da infilare nel microonde e trangugiare al volo, precondito, precotto, perdigerito. Sono fatti a posta per gli ndividui con i vostri problemi. A proposito, il sale si versa quando l’acqua già bolle, non prima.
4) Lasciate perdere quegli insaporitori industriali, se il pesce è buono e cotto bene, un poì di succo di limone è l’unico condimento di cui ha bisogno
3) Tutti i vini sono buoni se serviti ghiacchiati. Anche l’aceto allungato. Ma se volete rispettare il lavoro di chi l’ha prodotto, il vino va servito tra i 10 e i 20 gradi a seconda del tipo
2) Siete stanchi del panino con la mortadella, degnissima specialità emiliana? UNa sana alternativa al panino del camionista è il panino con i pomodorini ciliegini, olio extravergine e origano. Sin da bambino per me è imbattibile.
1) Il caffé con la macchinetta della moka si prepara con il gas al minimo. Niente ma! O così o niente.
Parlamento for Grillies: top ten delle lezioni da tenere a mente
Parlamento for Grillies, Lezione n.10. Quel vecchio al centro pronto con le valigie non è il cosplay del Signor Burns. Quello è il Presidente della Repubbica.
Parlamento for Grillies, Lezione n.9: Il fatto che presidente del Consiglio sia nominato dal presidente della Repubblica NON vuol dire che poi possiamo eliminarlo con il televoto.
Parlamento for Grillies, Lezione n.8: la pulsantiera ha una tasto verde per il sì, bianco per l’astensione, rosso per il no. Non c’è il tasto “Mi piace”. Ripeto: non c’è il tasto “Mi piace”
Parlamento for Grillies, Lezione n.7: vi ricordo che l’assemblea in diretta streaming ha stabilito che i giorni pari la monnezza la portano fuori i senatori, i giorni dispari i deputati. E non facciamo finta di dimenticarcene tanto uno vale uno e quell’uno che la butta sono sempre io. PS I tovaglioli sporchi vanno nell’indifferenziata
Parlamento for Grillies, Lezione n.6: Montecitorio si scrive tutto attaccato, altrimenti non lo trovate su Google Maps e si, si raggiunge comodamente anche senza corde e rampichini
Parlamento for Grillies, Lezione n.5 il giorno dell’insediamento delle camere presentarsi con carta di identità e codice fiscale. Attenzione alle voci della controinformazione: la tessera di Blockbuster non è un documento di riconoscimento valido. Nemmeno quella di judo. Maledetti burocrati!
Parlamento for Grillies, Lezione n.4: qualche troll va dicendo in giro che siccome siamo contrari all’euro allora non si studia la geografia europea. Non è così: studiate che poi ve la chiedono! Anche le capitali. Con l’eccezione di quelle baltiche e balcaniche, che non contano una beata mi*****. PS La Kamchatka non è una nazione. Si lo so ci sono rimasto male anch’io, ma ho controllato. Non lo è.
Parlamento for Grillies, Lezione n.3:Luke Skywalker non è candidabile alla presidenza del senato. Nemmeno il capitano Kirk. Capisco la delusione, ma ci sono problemi, forse passaporto, so ben io. Qualcuno ha provato a contattare Aragorn? Avete ragione, non bruciamo altri nomi.
Parlamento for Grillies, Lezione n.2: se un giovanotto vi chiede di prestargli il pass perché l’ha dimenticato a casa, non cadete nel tranello! Quello è Favia che cerca di imbucarsi
Parlamento for Grillies, Lezione n1.: dimenticate tutte le lezioni precedenti. Erano uno scherzo. Non dovete preoccuparvi di nulla. Tenete acceso il telefono ed eseguite passo passo le istruzioni che riceverete. Lo staff penserà ad ogni cosa.
Top-ten di quelli che non sopporto in autostrada
10) Quelli che si comprano le smart, le Citroen 107 o le Toyota IQ e poi pretendono di caricarle come station wagon
9) Quelli che si portano dietro la casetta in lamiera con soggiorno e frigobar (chiamasi roulotte o caravan è lo stesso) e poi pretendono di sorpassare
8) Quelli che non possono noleggiare una bici in vacanza, devono portarsi la loro, la issano sul tetto e sbandano come aquiloni nella tormenta
7) Quelli che quando i tir non possono circolare circolano lo stesso con i loro tir
6) Quelli che viaggiano sempre sulla corsia di sinistra
5) Quelli che, se vedono uno del punto precedente, suonano all’impazzata
4) Quelli che, se vedono uno del punto precedente, lo sorpassano da destra
3) Quelli che viaggiano con i finestrini aperti a 120 km all’ora
2) Quelli che escono dall’autogrill a tutta velocità e chissenefrega se invadono la corsia di qualcun altro
1) Quelli che gettano cicche dal finestrino. O cartacce. O caramelle. O qualunque altra cosa.