Il governo sta sventolando ai quattro venti la volontà di ritornare al nucleare. Mi sembra giusto, anziché importare petrolio impoteremo uranio, almeno si cambia un po’. Anziché morire a sei alla volta, faremo saltare in aria 600 operai in una botta, vista la nostra attenzione alle norme di sicurezza, e non ci pensiamo più. Dobbiamo ancora smaltire i rifiuti radioattivi di venti anni fa (ricordate Scanzano?) e Napoli insegna che abbiamo qualche problema anche con quelli ordinari, ma non c’è problema. Il nucleare di Berlusca generazione produce fumi che sanno di violetta, va ad acqua minerale e come rifiuti tossici genera solo videocassette di telepromozioni da smaltire su Rete 4 (a patto che non vada sul satellite)…
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O piove troppo o troppo poco
Qualche anno fa i contadini invocavano lo stato d’emergenza e quindi i soldi statali perché pioveva poco. Quest’anno invocano lo stato d’emergenza e quindi i soldi statali perché piove troppo.
Allora, i contadini – ma il termine è troppo fiero e ricorda altra tempra d’uomini, chimiamoli impenditori primari – dicevo, o gli imprenditori primari pretendono che il cielo sia un rubinetto che si apre e si chiude a seconda delle esigenze; oppure il sospetto che si facciano più affari con i soldi e le convenzioni (statali, europee, regionali) che con i raccorti abbondanti è inevitabile…
W la scienza
Una ricerca inglese ha monitorato i movimenti di migliaia di ignari cittadini osservando la posizione dei loro cellulari.
Grandi calcolatori in opera, algoritmi evoluti applicati e scienziati a studiare enormi moli di dati. Risultato: facciamo quasi sempre le stesse strade. Ufficio, casa, poi qualche volta casa di amici, parenti. Stupore e soddisfazione tra i cervelloni per la straordinaria scoperta, che certifica il fatto che uno che abita a Pavia e lavora a Milano non passa mai, ma dico mai, da Bergamo. Così come un romano che abita a Tor Vergata e monotamente si dirige verso l’ufficio in centro senza mai provare l’ebbrezza alternativa di passare da Rieti.
Si potrà obiettare: prima di questa ricerca, dire che facciamo sempre le stesse strade era un’opinione, adesso è un fatto documentato. Bene.
Mi aspetto allora che gli scienziati documentino con migliaia di interviste e focus group che è più comodo stare in poltrona che in piedi e uno studio etnografico che dimostri senza dubbio alcuno che farsi il bidè è più piacevole se l’acqua è tiepida.
Contrordine. Va tutto bene
L’ordine è arrivato perentorio e ha lasciato spiazziat i giornalisti televisivi meno esperti. Rapine in villa da parte di rumeni? Non interessante. Paura per una gang di spacciatori marocchini? Magari nell’edizione della notte. Economia italiana in recessione? Da rivedere il pezzo. Improvvisamente Roma, rappresentata dalle tivù di regime (compresi i cosiddetti "liberi") come un centro in balia della malavita, torna ad essere la città dell’amore. Di spazzatura a Napoli non se ne parla più, gli unici servizi campani sono quelli sulla bella vita di Capri, a Milano c’è l’expo, non ci sono stupri in stazione, se proprio vogliamo dare un po’ di spazio alla cronaca nera, che sia per Bologna o Firenze, le uniche città dove non regna incontrastato il regno della felicità. Va tutto bene, e andrà sempre meglio nei prossimi cinque anni, l’ha detto il nuovo ministro degli interni.
Non ve ne siete ancora accorti?
Correte ad accendere la televisione, allora.
Il ritocchino alla targa
In questi giorni è stato individuato a Bologna un furbone che aveva ritoccato con il bianchetto una lettera della sua targa automobilistica. In questo modo pensava di evitare Sirio, ma le sue multe arrivavano ad un altro automobilista ignaro. Non so quanto pensava potesse durare questo espediente architettato, ma certo l’ingegno non ci manca quando si tratta di infrangere le regole. Un altro trucco che pare stia prendendo piede è quello dell’auto in panne. Occorrente: due persone, un auto, molta faccia tosta.
Ci si ferma prima della telecamera di Sirio fingendo un guasto al motore. L’amico scende e spinge da dieto, facendo bene attenzione a coprire la targa. Un bel saluto a Sirio, e dopo una ventina di metri si può tornare in macchina. Ricordando ovviamente di ripetere la sceneggiata ad ogni varco.
Che dire? Considerando questi segnali di civiltà e tenendo presente che mezzo paese come titolo di studio non va oltre la terza media, il problema dell’immigrazione sarà presto risolto, perché presto saremo noi ad emigrare in Romania.
Decalogo del risparmio
1. Spegnere le luci quando non servono
2. Spegnere e non lasciare in stand-by gli apparecchi elettronici
3. Sbrinare frequentemente il frigorifero; tenere la serpentina pulita e distanziata dal muro in
modo che possa circolare l’aria
4. Mettere il coperchio sulle pentole quando si bolle l’acqua ed evitare sempre che la fiamma sia più ampia del fondo della pentola
5. Se si ha troppo caldo abbassare la temperatura dei termosifoni invece di aprire le finestre
6. Ridurre gli spifferi degli infissi riempiendoli di materiale che non lascia passare aria
7. Utilizzare le tende per creare intercapedini davanti ai vetri, gli infissi, le porte esterne
8. Non lasciare tende chiuse davanti ai termosifoni
9. Inserire apposite pellicole isolanti e riflettenti tra i muri esterni e i termosifoni
10. Utilizzare l’automobile il meno possibile e se necessario condividerla con chi fa lo stesso tragitto.