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M’illumino di meno

Per il quarto anno consecutivo Caterpillar, programma di Radio2, ha lanciato per il 15 febbraio 2008 ?M’illumino di meno?, una grande giornata di mobilitazione internazionale in nome del risparmio.
Il bannerL?obiettivo è quello di dimostrare come il risparmio sia una possibilità concreta e reale a cui attingere per
superare i problemi energetici che assillano il pianeta.

L?invito è stato quello di spegnere le luci e tutti i dispositivi elettrici non indispensabili il 15 febbraio, dalle ore 18 in poi, per avere modo di quantificare concretamente il risparmio apportato ai consumi.
Sono rimasti al buio per esempio Colosseo, Pantheon, Fontana di Trevi e Palazzo Madama. Molte le adesioni
extra confine: Parigi ha spento la Torre Eiffel e altri otto monumenti, mentre si sono ?illuminate di meno?anche le città di Atene,Barcellona, Dublino,Edimburgo, Palma de Mallorca, Lubiana, Vienna, Malta, Londra e altre decine di piccole città della Germania, della Spagna e dell?Inghilterra.
Per avere un?idea dei consumi quotidiani, si pensi che il phon e il forno a microonde (1200 watt) ci costano circa
un euro ogni 5 ore di uso, la scopa elettrica (400 watt)un euro ogni 15 ore di funzionamento, il piccolo robot da cucina (200 watt) uno ogni 30 ore. Per ricaricare i cellulari si spendono in Italia in un anno 146 milioni di euro in energia elettrica. In questi casi, oltre ad un consumo responsabile, è importante anche la scelta di dispositivi che mostrino caratteristiche di risparmio energetico, oltre alla corretta manutenzione degli stessi (si pensi ai frigoriferi).
Ma quello che non tutti sanno è che gli elettrodomestici consumano anche da spenti, basta che la spina
sia inserita.
Un computer spento, ma alimentato, costa fino a 7 euro l?anno. Per non parlare degli apparecchi in stand-by (cioè solo apparentemente spenti con il telecomando, che mantengono una lucetta accesa): un?inchiesta
di AF Digitale ha dimostrato che la radiosveglia in stand-by consuma 6 watt all?ora (9 euro all?anno), il
cordless in ricarica pure 4 watt all?ora (6 euro all?anno), il videoregistratore o il decoder in stand-by
si alimenta a 3 watt all?ora, cioè 5 euro l?anno in bolletta.
Secondo i dati dell?Enea, quando è accesa la tv consuma in media 130 kWh all’anno, in stand-by ne consuma 105. La soluzione c?è ed è semplice: basta ricorrere a prese elettriche a distacco totale con interruttore, le cosiddette ?ciabatte?, oppure a più sofisticati rilevatori di tensione automatica.

Mangiare sul water

A nessuno di voi, spero, verrebbe in mente di mangiare sul water di un ufficio. Neanche le peggiori pratiche fetish prevedono una schifezza simile. Eppure, secondo il professor Charles Gerba dell’Università dell’Arizona, per quanto poco igienico, sarebbe sempre meglio che mangiare sulla scrivania, dove si anniderebbero una quantità di batteri da fare stecchite tutte le donnine sorridenti da spot che si riempiono di gioia alla vista della pirofila splendente.
E il riferimento alle donne non è casuale: sono proprio le loro scrivanie, per via delle creme e del trucco, quelle in cui i batteri si trovano più a loro agio.
Prima di sbuffare e chiudere il post, prendete la tastiera, capovolgetela e scuotetela: potreste avere qualche brutta sorpresa…

Ma che bravi all’estero

A Newcastle stanno studiando come estrarre lo sperma dal midollo osseo femminile. Così le donne anziché farsi portare a cena a San Valentino dai loro compagni, in futuro usciranno solo con le loro compagne (la tecnica prevista dai ricercatori riproduce solo donne), e se c’è feeling, la serata sarà completata con una sensualissima estrazione di midollo osseo.
Tipo, vuoi salire a casa da me? Perché no? Bicchiere di vino, e vina, fuori la siringona con cui completare l’accoppiamento. Uao. Una cosa buona questa ricerca c’è. I varie esterofili sembre buoni a citare le straordinarie università inglesi, e quanto sono bravi i tedeschi, e i francesi sì che sono avanti, per una volta dovranno stare zitti. Perchè saranno pure avanti le università inglesi ma se sprecano i soldi in ricerche come queste sono avanti, sì, ma sulla strada che porta al baratro…

R.I.P.?

I russi non sanno a chi sbolognare la mummia di Stalin, gli indiani vogliono spargere in mare le ceneri di Gandhi per farlo rappacificare con il figlio (?), in Puglia si discute sulla locazione più remunerativa da dare alle spoglie di Padre Pio.
Uno dei non trascurabili vantaggi di avere una vita ordinaria è l’essere sicuro che una volta seppelite le ossa di noi cari vecchi uomini comuni, là resteranno, almeno fino a che non chi cacceranno dal cimitero per fare spazio…

Sar? pure antipatico, ma fatelo parlare…

Risulta difficile, qualcunque sia il punto di vista, rallegrarsi perché a qualcuno è stato negato il diritto di esprimersi. Anche se non si condividono idee e opinioni, anzi a maggior ragione quando non si condividono idee e opinioni, il dialogo è fondamentale, e per dialogare bisogna ascoltare. Per questo ritengo il fatto che il papa abbia rinunciato a presenziare all’apertura dell’anno accademico alla Sapienza un brutto segno di intolleranza e anticlericarismo sterile (molto, molto meglio sarebbe stato ascoltare il discorso di Nazinger e poi eventualmente contestare i punti non condivisibili).
Ma il punto che mi fa riflettere è un altro: inutile girare intorno alla questione o far finta di niente, questo papa è antipatico. Sarà un grande teologo, un uomo pio e forse un santo, ma simpatico, secondo l’accezione che si da alla parola nell’era della comunicazione, non lo è. Ogni volta che viene invitato da qualche parte, salta fuori qualche grana. Alla Sapienza gli contestano di aver detto 15 anni fa che il processo a Galieli fu ragionevole. I musulmani gli contestavano una citazione ambigua su Maometto, gli ebrei di voler ripristinare la messa in latino con sgradevoli strascichi razzisti. Insomma, c’è sempre qualcuno – a volte a ragione, a volte no  – pronto a estrapolare qualcosa dai discorsi di Nazinger: se andasse allo stadio a vedere la Roma qualche studioso tirerebbe fuori un commento in latino in cui definiva l’inferiorità di Bruno Conti rispetto a Rumenigge, se lo invitassero alla prova del cuoco qualcuno avrebbe pronto un suo appunto in cui sottolineava l’eccellenza del crauto rispetto al fagiolo bartolotto. E meno male che in Vaticano ha il suo appartamento personale, perché se vivesse in condominio quelli della scala 1 troverebbero modo di contestarlo in seguito a quella ricerca post conciliare in cui il pontefice si scagliava contro le scale condominiali dispari.
L’uomo è indiscutibilmente antipatico, Woytila alla Sapienza ricevette la laura honoris causa tra applausi e commozione, a lui non vogliono dare nemmeno il biglietto di ingresso. Di certo, però, la sua personalità è cristallina, non si può certo dire che chi l’ha eletto pontefice non si aspettasse per esempio le sue invettive contro il relativismo. E allora, cari cardinali, l’avete voluto, adesso tenetevelo: sappiate però nell’era della comunicazione di massa, così ben capita da Giovanni Paolo II, eleggere un papa antipatico ha delle controindicazioni, come quella spiacevole dei vostri giorni.
C’è bisogno di missionari, non di professori.
La prossima volta (fra cent’anni, per carità, fra cent’anni) pensateci un attimo prima della fumatina bianca e andatevi a leggere per bene quello che il candidato pontefice ha scritto e detto in gioventù.
Perché se non lo fate voi, prima o poi qualche studentello rompiscatole lo farà…

Che fa la Bruni, che fa, che fa?

Uno stato sociale ben più sostanzioso del nostro viene smantellato, milioni di persone sciopero e
scendono in piazza per settimane, si cambiano gli equilibri geopolitici spostando quello che era stato un
baluardo dell’orgoglio europeo su posizioni filoamericane e guerrafondaie… E tutto quello che i giornalisti sanno
raccontarci della Francia è cosa, quando, come e perché Sarcozy e la Bruni si incontrano, vanno in giro,
pomiciano e si fanno fotografare?