Archivi categoria: Personal Edition

Halloween? No thanks

Il 31 ottobre per la cultura satanica coincide con uno dei quattro sabba delle streghe, quello che con l’arriv o dell’inverno indicava il freddo e la morte prima della rinascita primaverile. Per gli adepti alla stregoneria, all’occultismo e al neopaganesimo è insomma l’inizio del nuovo anno.
Sicuramente meno inquietanti  i riferimenti che provengono dalla cultura druidica, per cui bisognava far festa il 31 ottobre per placare il principe della morte e gli spiriti dei defunti che tornavano sulla terra; tale messaggio pagano è rimasto anche in molte tradizioni dell’Italia Meridionale.
La zucca con la candela originariamente era una rapa, e indicava il peregrinare di Jack-O-Lantern, un uomo che secondo la leggenda irlandese era stato scacciato dall’inferno perché il diavolo, che aveva ingannato, non lo voleva neppure lì.

Secondo taluni, la frase “dolcetto o scherzetto” è la versione moderna della richiesta che i sacerdoti druidi facevano passando di casa in casa: chi non lasciava qualcosa per placare gli spiriti (il dolcetto) andava incontro alla maledizione (lo scherzetto).
“Scherzetto” che all’inizio del 900 neglin Stati Uniti voleva dire lasciarsi andare, nella notte del diavolo, ad atti di vandalismo, che per fortuna sono scomparsi negli anni. Insomma, già i punti di partenza di questa festa non sono proprio i migliori; se poi si considera che è stata trasformata dalle multinazionali americane nel solito carrozzone commerciale, allora capite perché non nutro alcuna simpatia per chi, magari in maniera innocente, ricopre i bambini di simboli dell’occultismo (pipistrelli, teschi, lune piene) e li manda in giro a chiedere dolcetti o scherzetti.

PS Lo spostamento al 1 novembre della festa di Ognissanti fu il tentativo della Chiesa di impadronirsi e “coprire” questa festa esoterica, prima si festeggiava a maggio.

Dal metanaio

La prima volta dal metanaio è un’esperienza che non si dimentica, per la quale conviene essere preparati. Prima di tutto perché il metanaio va cercato, non è che ti passa davanti agli occhi attraversando un paese o in autostrada.
Devi sapere dov’è allocato il metanaio, e anche in quel caso un indirizzo non ti basta, perché alle volte il distributore è mimetizzato nell’ambiente. Può nascondersi dietro insolite stradine sterrate che si diramano dalla via principale e conducono, dopo un salto spazio temporale, alla agognata stazione. Può fingersi un banale distriture di benzina e nascondere la timida M blu dietro i più sfarzosi draghi colorati o caratteri fiammanti dei signori del petrolio. In ogni caso, è bene sapere che dal metanaio nessuno ha mai fretta. Se voi ne avete, fatevela passare.
Intanto perché il metanaio ha in mano il potere. Non può essere sostituito con una macchinetta mangia soldi aperta 24 ore su 24: per fare metano ci vuole obbligatoriamente il metanaio. E siccome sa quanto è stato faticoso trovarlo, gode di questa sua condizione agiata di potere.
Ho letto da qualche parte che fare rifornimento di metano è una operazione più lenta del fare rifornimento di benzina. Qualcosa di vero c’è, perché per esempio dal metanaio tutti fanno sempre il pieno, e quindi ci vuole un po’ più di tempo. Ma la lentezza dell’operazione non è legata tanto alla pressione o alla fluidezza del materiale.

La lentezza è lagata al fatto che:

  1. il metanaio, dopo che avete posizionato la macchina presso il distributore, prima di alzarsi deve mettersi il cappello, sgranchirsi le gambe, scrutarvi e sbadigliare (a volte l’ordine può canbiare e si sbadiglia prima del cappello)
  2. quando è arrivato da voi, sistematicamente avrà da ridire sul posteggio della vettura, che è troppo avanti o troppo indietro
  3. dopo aver inserito la manichetta nell’autovettura, il metanaio si allontana sempre. Saranno motivi di sicurezza, sarà abitudine, sarà scamaranzia, ma il metanaio deve sempre farsi quei cinquecento metri che lo riportano sulla sedia dove sbadigliare, togliersi il cappello, massaggiarsi le gambe provate dallo sorzo e tornare a scrutarvi
  4. la benzina si paga in euro, il metano in centesimi. E se la spesa è di 12 euro e 48 centesimi, farete bene a trovare anche gli spicciolini, perché il metanaio non ama dare il resto. La maggior parte degli automobilisti viaggia infatti con grossi sacchetti pieni di monete da uno o due centesimi, sacchettini con le monete da uno o due euro e sacchettoni con caramelle e noccioline per i casi di emergenza

Non spaventatevi, dopo le prime difficoltà ci si abitua. L’importante è intrattenere buoni rapporti con tutti: non ci sono altri distributori nel raggio di 30 chilometri, ed è qui che dovete ritornare. Per cui vedete di adattarvi ed integrarvi con il cerimoniale, alla fine non potrete più farne a meno

Fa caldo

Ti accorgi che fa caldo perché non sudi, evapori.

Perché non ci sono più vecchietti in giro per strada e se ci sono come i vampiri escono solo al calare delle tenebre accompagnati dai loro cagnetti che non uno swiffer al posto della lingua e la vescica gonfia. Ti accorgi che fa caldo perché la strada luccica come nei gran premi in televisione e perché se ti appoggi ad un palo rischi un ustione alla mano. Perché se compri un gelato devi mangiarlo prima di aver strappato del tutto la carta della confezione che altrimenti si scioglie. Ti accorgi che fa caldo perché improvvisamente sdraiarti nudo sul pavimento non ti sembra più così inopportuno e perché ogni volta che apri il frigorifero ci metti una vita a prendere qualcosa non perché sei indeciso ma perché vuoi goderti la frescura.

Ti accorgi che fa caldo perché i giornali parlano di cosche segrete che controllano il potere, di politici camorristi, dell’ONU che avverte una minaccia per la democrazia in Italia e di disoccupazione a livelli da dopoguerra, ma noi rimaniamo qui, a farci vento con un ventaglio improvvisato preoccupandoci dell’unico nostro problema serio, il caldo.

La 1/2 stagione

Una volta ci si lamentava dicendo che non c’era più la mezza stagione. Qualcuno deve averci sentito perchè quest’anno la mezza stagione c’è stata eccome: metà settimana estate, con 25 gradi e vento caldo, metà settimana inverno, con dieci gradi pioggia e acqua neve. La prossima volta pensateci due volte prima di lamentarvi