Ricordatevi i loro nomi.
Franco Turigliatto, Fernando Rossi, Sergio De Gregorio.
Non si sa mai, potremmo ritrovarceli su qualche scheda elettorale. Speriamo di no.
Abbiamo tutti assistito, in questi giorni, ad un reality show orchestrato ad arte dalla comunità di pubblicitari che vive e si riproduce ad Arcore per riportare in prima pagina Lui dopo che le liberalizzazioni avevano dato troppa visibilità al centro sinistra e anche a destra Fini cominciava a farsi troppo luminoso.
Non succede mai per caso, badate, durante gli anni del precedente governo bisognava sempre aspettare uno sciopero massiccio perché il giorno dopo, magicamente, partisse un’azione delle forze di polizia contro la criminalità a conquistarsi i titoli di tutti i telegiornali.
Ancora un volta, quindi, eccoci a parlare delle sue battute poco galanti, e della sua signora offesa e santificata da una sinistra che non capirà mai un accidente di comunicazione di massa. Perché la signora non si è offesa quando suo marito ha sostenuto di aver corteggiato il primo ministro finlandese, quando le ha pubblicamente consigliato di scegliersi un amante più bello di Cacciari, quando ha invitato gli stranieri a investire in Italia perché le nostre segretarie sono più belle, o quando, in visita ad uno stabilimento italiano in Russia, ha baciato un’operaia che non era affatto d’accordo tra l’imbarazzo dell’amico Putin e le lacrime dei nostri diplomatici? Perché, se questa signora ha così tanta cultura e classe, non ha impedito al marito di farsi fotografare tra i capi di Stato mentre faceva le corna o dare del Kapò a chi osava contraddirlo in Europa? Dopo aver subito tutto questo (e chissà quanto altro di cui non siamo a conoscenza) si scandalizza per un “se non fossi già sposato, la sposerei?” Ma dai! E come se Marge Simpsons si scandalizzasse perché Homer non usa le posate adatte per pulire il pesce! A chi vogliono darla a credere?
Chiudo solo chiedendo che si rispettino le regole dei reality show, e che ci sia data, una volta per tutte, la possibilità di decidere chi buttare fuori dalla casa (delle libertà) tra i due. Io non avrei dubbi.
Mi piace questo governo.
Non mi piace questo governo.
Mi piace questo governo.
Non mi piace questo governo.
Mi piace questo governo.
Non mi piace questo governo.
Mi piace questo governo.
Non mi piace questo governo.
Mi piace questo governo.
Non mi piace questo governo.
Niente paura, non sono impazzito e neanche sono passato all’UDC; è che sto seguendo gli sviluppi della finanziaria e le continue modifiche.
Ecco, ora mi piace.
No, no, adesso non più.
Ecco, meglio.
Non così non va…
Fassino ieri ha partecipato alla manifestazione dei pensionati contro la finanziaria.
Per "ascoltare" avrebbe detto a chi gli faceva notare che quella era una manifestazione contro il governo che sostiene. Per carità, gli ondivaghi sono una parte consistente della popolazione: ma in questo caso non si tratta di un repentino cambio di idea, ma di un imbarazzante tentativo di tenere il piede in due scarpe, che poi è il peccato originale di questo centrosinistra.
Vuole rilanciare lo sviluppo e taglia dove può, parla di rispetto per l’ambiente e spinge per attivare i rigassificatori, sostiene di difende la giustizia e svuota le carceri, proclama di tassare i suv perché inquinano e poi fa una lista di eccezioni per cui a essere tassati saranno solo le finte navicelle spaziali dei luna park.
Non si può essere di destra e di sinistra, accontentare imprenditori ed operai, votare la finanziaria e sfilare per i cortei. Il piede va tenuta in una scarpa: possibilmente – sarò retorico? – una dei grandi magazzini, e non una griffata in coccodrillo.
Fate una cosa, e fatela bene. E date un ministero qualunque a Fassino così la smette di sfilare…
Premetto che se ne nessuno avesse la bomba atomica saremmo tutti più contenti.
Detto questo, qual è la discriminante che ci permette di capire chi ha diritto di disporre di armi di distruzioni di massa e chi no? La forma di stato? La partecipazione democratica? Va bene, ma allora gli Stati Uniti non possono avere la bomba, visto che da decenni solo una minoranza della popolazione ha accesso al voto.
La tendenza a essere più o meno "canaglia", cioè attaccabrighe, guerrafondai? Va bene, ma allora gli Stati Uniti non possono avere la bomba, visto che sono coinvolti – e non in chiave difensiva – nella maggior parte dei conflitti del pianeta.
Allora, chi può avere la bomba? Chi è più simpatico? D’accordo, sicuramente l’Iran non avrebbe chanche se valesse questa regola; ma ancora una volta non ne avrebbero neanche gli USA, che hanno uno degli uomini – stando ai sondaggi – più odiati al mondo come presidente.
Potremmo arrivare a stabilire con metodo sceintifico e comprando qualche Nobel che il diritto di minacciare l’umanità è prerogativa degli stati che hanno una bandiera rossa e blu con delle strisce e delle stelle. Potremmo: ma l’avete vista la bandiera della Corea del nord? Porca miseria, non ci siamo ancora…
Prima di guardare la pagliuzza nell’occhio di tuo fratello, guarda la trave che è nel tuo, Mister President.
Ho tanti amici siciliani, tantissimo rispetto quasi adorante per la terra che è stata di Sciascia, Tommasi di Lampedusa e Peppino Impastato oltre che di Falcone e Borsellino (e mettiamoci pure il Commissario Montalbano…)
Ma se non ce l’ha fatta la sorella di un eroe, sconfitta da chi quell’eroe lo insultò in televisione perché parlando di mafia si danneggia il turismo (andate a guardare negli archivi del Maurizio Costanzo Show, se riuscite), allora non c’è proprio speranza.
Allora aveva ragione il Gattopardo, amici siciliani, voi non cambierete mai.
Credo che la stragrande maggioranza di voi, amici siciliani, sia onesta e lontanissima da logiche mafiose. Ma quella stessa maggioranza onesta evidentemente è contenta dello stato delle cose e non vuole cambiare.
Che dire? Contenti voi…