L’alfabeto italiano ha 21 lettere, poi ci sono quelle “straniere” ma ormai d’uso comune con le quali arriviamo a 26.
E poi i numerosissimi segni di punteggiatura, la virgola, il punto, il punto interrogativo. Non preoccupatevi, non ho intenzione di infliggervi un ripasso di grammatica per principianti. Semplicemente, vorrei farvi notare come il segno in assoluto più importante della comunicazione pubblicitaria attuale non sia una lettera e nemmeno un segno di punteggiatura, ma un carattere tipografico apparentemente modesto: l’asterisco.
L’asterisco è timido, si nasconde, se ne sta all’ombra di un testo in fondo alla pagina pubblicitaria o piccolo piccolo in cima ad una cifra grossa e sgarciante. Ma è importante, quell’asterisco, dannatamente importante perché come le leve nei film d’avventura, se la tirate vi si apre una parete con dietro mostri, belve feroci e trappole mortali. L’asterisco vi svela che il finanziamento non è proprio a tasso zero, perchè c’è un 25% di taeg*; che gli sconti valgono solo fino ad esaurimento scorte (di solito molto esigue); che c’è uno scatto alla risposta che costa 15 euro. Quella stellina a sei punte è importante eccome.
Quando leggete una pubblicità, cercatela subito, ed evitate la fregatura. Poi non dite che non vi avevo avvisato.
*se non sapete cos’è – maledizione! – cercate subito su google, ignoranti.