Dispenser di gel nell'autobus

Il dispenser del gel

Ci saranno tanti motivi per ricordare questo 2020, e purtroppo quasi tutti sgradevoli. Non so quale copertina dedicheranno all’uomo dell’anno sul Time, ma ho la mia modesta proposta: il dispenser del gel disinfettante. Si sono prepotentemente impadroniti della scena occupando l’ingresso dei negozi, dei bar, degli uffici. Una volta quando andavi a trovare gli amici ti prendevano il cappotto e ti offrivano da bere, adesso il primo oggetto che ti indicano è il maledetto gel. Almeno, fino a quando abbiamo potuto visitare gli amici.

Per carità, la prevenzione del Covid è fondamentale, solo questo oggetto si è decisamente allargato troppo, nuovo feticcio da stringere a sé e al quale affidare i propri desideri. Ho visto del gel disinfettante all’ingresso della toilette di alcuni posti pubblici. Che se ci pensate, è come offire pizzette surgelate in pizzeria prima della capricciosa. Se ho acqua e sapone, a cosa mi serve il gel? 

Poi, ovviamente, ci sono dispenser e dispenser. Quelli dei discount sono degli ectoplasmi, secondo alcuni appaiono solo nelle notti di luna piena, secondo altri vanno evocati in cerchio. Di sicuro, se anche si degnano di apparire, sono sempre drammaticamente vuoti.

Quelli dei supermercati sembrano bottiglie di spumante agitate dal vincitore del gran premio, impossibile prevederne il getto ma se non state attenti potete trasformare in fretta il corridoio del centro commerciale in una pista di curling con i pensionati al posto delle stone.

Quelli della farmacia sono i più eleganti, così slanciati, luminosi, ammiccanti, per puro caso sovrastano una indicazione del prezzo in offerta del gel con lo 0,5% di sconto se ne compri 5, un’offertona proprio.

Poi ci sono i miei preferiti, quelli dell’autobus. Ora, dovete sapere che ancora non sono stati effettuati studi universitari approfonditi in merito, ma gli scienziati sono abbastanza concordi nel ritenere che se c’è un punto dove il SARS-CoV-2  si annida, quello è il beccuccio del dispenser dell’autobus. Per cui, se volete usarlo, prima verificate che funzioni, aspettate magari che lo usi qualcun altro, o controllate di avere un po’ con voi per emergenza. Se pigiate e non ne esce, signori miei, tanti auguri, potreste essere il campione di un prossimo studio in attesa di peer-review.