Premetto: questo post fa pubblicità, magari indirettamente, non so. Ma siccome non sono pagato da nessuno per farla, vado avanti per la mi strada, visto che quello che sto per dire è motivato più dalla passione che da interessi commerciali.
Ho rivisto alcuni giorni fa dei vecchi amici di cui avevo perso le tracce da tanti anni.
E come succede in questi casi, alla sorpresa si è presto aggiunta la gioia. I vecchi amici a cui mi riferisco non sono persone, ma libri: i vecchi libri a mille lire. A inventarli fu Stampa Alternativa, poi visto l’enorme successo furono seguiti dalle Edizioni Newton Compton. E sono proprio loro che li ripropongono, ad un prezzo aggiornato ma ancora più che accessibile, 0,99 euro. La copertina è accattivante e la qualità complessiva ottima, tant’è che mi viene il sospetto che questi prodotti rasentino il sottocosto, ma ci avranno pensato, prima di lanciarli. Ho comprato subito “L’arte della guerra” di Sun Tzu e “I sotterranei della cattedrale” di Marcello Simoni.
Perché mi piacciono i libri a 1 euro? Perché sono piccoli e leggeri, te li porti con te e li leggi in autobus o in bagno. E non si scaricano sul più bello, come i vari chindell e compagnia. Puoi anche regalarli, dopo averli letti, e se li presti e non ti le restituiscono non è poi una tragedia. Puoi anche perderli, senza farne un cruccio. Al limite te li ricompri. I libri a 1 € poi ti permettono di “osare”, di provare un autore sconosciuto, di affrontare un testo solo per curiosità. Si lo so si può fare anche con i tascabili a 10 €, e magari anche con le prime edizioni a 25 €. Ma non è la stessa cosa. Rinuncio al caffé e mi porto a casa un romanzo, faccio a meno del quotidiano e mi leggo un trattato.
Poi è chiaro che si tratta di testi brevi e che non possono sostituire di certo la letteratura. Però anche i bar non sostituiscono i ristoranti, e con i tempi che corrono, accontentarsi di uno stuzzichino anziché di tre portate frutta e dolce può andare più che bene.