Si parla frequentemente di crisi del mercato dei lavoratori, e ciò pensato l’altra mattina in un bar.
Non so se vi capita mai di osservare con attenzione dietro i banconi di un bar – succede anche con le farmacie e con i negozi di scarpe, ma i miei preferiti sono i bar – e rendervi conto di quanti strani strumenti non avete mai visto in funzione. A che servirà mai quella cassetta di plastica con il caffé in chicchi, se da anni avete da sempre visto preparare l’espresso direttamente dalla moka già macinata? E quelle sostanze fosforescenti che d’estate ballonzano in frullatori anni sessanta, saranno davvero frullati oppure servono a scacciare le zanzare? E sotto il bancone? Cosa c’è lì sotto? Cosa ci nascondono? Forse un macinacaffé arrugginito? Forse una cassa di cedrata marrone? Forse un pacco di giornali che serve a bilanciare la gamba del tavolo?
Vi starete chiedendo cosa c’entra tutto ciò con la crisi. Ebbene, l’altra mattina pensavo che precari, stagisti, collaboratori a progetto, sono come quei giornali sotto il bancone.
Non si vedono e a volte facciamo finta che non ci siano, ma senza di loro la baracca non starebbe più in piedi, e il barista dovrebbe ricordarsene, ogni tanto.
2 commenti su “La stagista sotto il bancone”
I commenti sono chiusi.
Cosa dire…sono perfettamente d’accordo con te. Gli stagisti, oltre ad essere perno fondamentale di un’azienda sono anche sfruttati e malpagati. Pensa che la mia rabbia nei confronti di questa nuova forma di schiavitù moderna mi ha spinto ad aprire un blog sull’argomento!
A proposito il tuo è davvero ben fatto e mi piacerebbe fare uno scambio link. Cosa ne pensi? se sei interessato scrivimi pure all’indirizzo luca.fusco@showfarm.com!
a presto
scusami il mio nick è Luce!!