La vita ? bella se non ? troppo bassa

Arriva la primavera (forse: ha già fatto un paio di finte, quest’anno), e con essa l’inevitabile cambio di abbigliamento.
Gli impiegati che fino a qualche giorno fa vestivano in giacca e cravatta adesso vestono in giacca e cravatta, ma in lana fredda; i militari che vetivano con la divisa invernale, mettono quella estiva.Insomma, la moda maschile è la solita noia.
Sono le donne che danno il meglio di sè in questo periodo, e in giro se ne vedono davvero di tutti i colori. Non essendo uno stilista, mi sento di dare qualche consiglio disinteressato, se volete lo seguite, sennò fate come credete.
Cominciamo con i jeans a vita bassa: lo sapete che all’origine di questo stile, lanciato dai gangsta rapper, c’è il fatto che ai detenuti viene tolta la cinta per evitare che ne facciano un uso distorto? Ecco perché i pantaloni calano, e chi vuole mostrare di essere stato in prigione, se li lascia calare. Se siete fiere anche voi di un passato galeotto, niente da dire; ma se probabilmente neanche lo sapevate, rifletteteci un attimo. Anche perché certe donne con i pantaloni a vita bassa non sono state in prigione ma meriterebbero di finirci per oltraggio al pubblico pudore: certi modelli presuppongono un fisico da pin-up, un sedere d’acciao e ore di cyclette.
Se non avete un fisico da modella non disperatevi, siete belle lo stesso, ma per favore risparmiateci la vista del lardo che straborda dai jeans colando maestoso e gommoso dai vostri fianchi. E soprattutto tenete presente che anche la vita bassa ha un limite: a meno di non essere maniaci, la vista della riga in mezzo posteriore non è sempre gradevole, specie se sta in mezzo a due cuscinetti pachidermici.
Basta così, per oggi.
Nella prossima puntata affronteremo il tema del miglior amico del pantalone a vita bassa: la maglietta che scopre l’ombelico. E ci copre di ridicolo.

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