Le serie tv sono sicuramente uno dei fenomeni dei nostri anni: certo, anche trent’anni fa guardavamo i telefilm, ma la complessità della scrittura, la qualità della produzione, la cura dell’ambientazione e il valore stesso degli attori erano ben lontani da quelli di oggi. E insieme alle serie ci sono tante recensioni qualificate, accurate, interessanti.
C’è davvero bisogno di altri consigli? Ci ho pensato prima di scrivere questo post, e ho pensato che il mio contributo in fondo può essere di qualche utilità: le serie che consiglio infatti sono le serie che secondo me vanno bene per le famiglie. Attenzione, non mi riferisco a quel genere “family” che di fatti raccoglie film per bambini. Quelle sono serie che i bambini possono guardare da soli. No, io penso a serie che, proprio per i contenuti, è consigliabile guardare in famiglia perché danno il via a spunti, discussioni, e perché no, a toccare alcuni elementi un po’ pruriginosi che però devono far parte dell’educazione dei nostri figli
How I met your mother
Arriviamo subito al sodo: questa serie parla di sesso. Tanto, in tutte le forme. Molto più di quanto non facesse Friends, di cui pure HIMYM è la naturale prosecuzione. Per uno dei personaggi principali, Barney, è praticamente un’ossessione. Però è una sessualità raccontata sempre in senso gioioso, allegro, divertente, forse un po’ libertino (senza forse) ma che offre al genitore tante possibilità per offrire spiegazioni che prima o poi bisogna dare, e forse meglio prima. Papà cosa sono i profilattici? Sono dei guanti che i maschietti mettono sul punto intimo sia per non avere figli sia per non trasmettere o prendere alcune malattie brutte, non come l’influenza o il raffreddore, peggio, molto peggio. Papà cos’è un’erezione? Quando un maschietto è molto, ma davvero molto contento, e non riesce a contenere il suo entusiasmo. Papà che vuol dire vergine? Che non è mai stato con un uomo o una donna. Ma non dovete preoccuparvi, prima dei 35 anni almeno è così per tutti, lo sarà anche per voi. Papà cosa stanno mangiando? Deve essere cibo piccante… (Piccola nota per chi non ha mai visto la serie: quando i protagonisti fumano delle canne, soprattutto negli anni del college, sono rappresentati come se mangiassero hotdog, con un atteggiamento puritano tipicamente yankee. Solo che gli hotdog non producono gli stessi effetti).
Legends of Tomorrow
La serie in questione racconta di un gruppo di supereroi che viaggiano nel tempo per evitare che i cattivi distruggano il mondo. Ci sono tutti gli elementi del genere supereroistico declinato in salsa teen-ager, come nel nuovo corso della DC Comics impresso (ahimé) dai nuovi padroni della Walt Disney, per cui più che
dubbi sulla responsabilità di salvare gli indifesi, qui i dubbi sorgono su quanto è carino tizio e quanto slancia la tuttina di caia.
Da un punto di vista narrativo interessante l’incredibile cross-over che ha coinvolto addirittura quattro serie (oltre a Legends, anche Arrow, Super Girl e Flash) incrociandole in un episodio, trionfo produttivo davvero notevole, al di là del risultato. Il motivo per cui può essere interessante vederlo in famiglia è che una delle protagoniste, Sara Lance, è dichiaratamente lesbica. O fluida, o come cavolo si dice (non voglio essere offensivo ma davvero ormai nell’universo non eterosessuale ci sono più sigle che nei formati video). Però vive il suo stato senza troppi pudori, remore o peggio ancora vergogna, come dovrebbe essere per tutti.
The IT Crowd
Questa serie è un gioiellino inglese di parecchi anni fa ambientato in una azienda di non si sa bene cosa. I protagonisti sono i classici “nerd” dell’ufficio di assistenza informatica, in uno scantinato disordinato, ma qui più che le loro passioni e i loro limiti sociali a essere messi alla berlina sono i comportamenti
organizzativi: il capo con i suoi strampalati discorsi motivazionali, il collega i cui problemi si risolvono spesso con una battuta (ha già provato a spegnere e riaccendere?), l’incompetenza diffusa. Bambine, è in un posto così che andrete a lavorare un giorno. Se sarete così fortunate da trovare un lavoro.
Community
Anche in Community non mancano i riferimenti più o meno espliciti ad attività e gusti sessuali, forse in maniera più visionaria che in altre serie (il preside di una fantomatica università di serie B si traveste da donna praticamente ad ogni occasione). Ma in verità l’aspetto straordinario di questa serie è il suo essere così completamente intrisa di cinefilia. Papà che citazione è questa? E quest’altra? Papà questo che genere di film è? E vi assicuro che per trovare tutti i richiami avrete bisogno di Wikipedia a portata di mano. Attenzione, le citazioni in Community non sono banalmente testuali, ma al contrario impregnano gli episodi. Così ci sarà quello in cui i protagonisti, a causa di cibo avariato, rivivono la notte degli Zombie, quello girato come un gangster movie, fino ad arrivare addirittura ad un episodio girato in passo uno, con i pupazzi di plastilina, per capirci. Geniale.
I Goldberg
Concludo con una serie, questa sì, per famiglie, anzi forse la serie per famiglie per eccellenza. Buoni sentimenti, nostalgia, ironia, ci sono tutti gli elementi di cui sono intrisi questo genere di prodotti americani dai tempi dei Robinson. Con una prerogativa: la serie è ambientata negli anni ottanta, e si apre sempre con la voce fuori campo dell’autore che ricorda qualcosa di quegli anni. Dalle spalline nelle giacche alle audiocassette, dalle riprese con le enormi videocamere VHS ai capelli cotonati, solo chi è senza cuore può guardare questa serie senza un briciolo di emozione. Oppure, come accade con le mie figlie, balbettare di fronte a domande che sono una pugnalata al cuore per noi ometti di mezza età: papà, ma non c’era Youtube negli anni ottanta? Che cose’è un floppy-disk? Chi erano i Twisted Sisters? Che programma era Supercar? Preparate i fazzoletti, ne avrete bisogno.