Probabilmente avete già sentito parlare del Bookcrossing: dopo aver letto un libro (uno a cui evidentemente non ci siamo affezionati troppo) lo lasciamo in giro, in parco, in piazza, dove ci capita, firmandoci in fondo. Chi lo trova lo legge e poi lo abbandona di nuovo da qualche altra parte.
L’idea è semplice ma come sempre è esplosa grazie ad Internet, che permette ai partecipanti di non abbandonare il libro al caso (o al primo spazzino che lo getta via), ma di segnalare, tramite un sito web, dove l’ha lasciato, in modo che altri possano andare a cercarlo.
Ebbene, anche il mio piccolo "Bello dentro, fuori meno" sembra essere entrato in questo circuito. O meglio, in una evoluzione dello stesso, per cui un lettore regala un libro al primo che ne indovina il titolo. Mi ha divertito leggere molto le domande fatte su di me (sono vivo! sono vivo!) e soprattutto le risposte (di professione non faccio lo scrittore, ahimè, saranno in tre a poterselo permettere). E poi soprattutto la lista di tentativi fatti, tra cui i soliti best seller ("Tre metri sopra il cielo", "La gita a Tindari" "Io uccido"), dei capolavori assoluti ("Il nome della rosa", "Novecento") e altri titoli che mi è venuta voglia di leggere.
E alla fine dei conti resta il retrogusto amaro del sospetto che la Serena che ha regalato il libro probabilmente non l’ha reputato degno di entrare nella sua libreria, sob!(autostima ferita)