Se siete a Milano e dovete andare a Roma, un consiglio: passate da Genova. Se siete a Rimini e volete andare a Firenze, fate un salto a Cesena. Non sono proposte turistiche, ma le informazioni che i servizi del traffico davano oggi agli automobilisti: per la terza volta in un anno un autobotte carica di gpl ha fatto bum, per fortuna senza vittime, e ha mandato in tilt autostrade, tangenziale, mobilità in genere. Una volta si diceva di Bologna che era un importante nodo ferroviario: definizione un po’ buffa, sicuramente limitativa, ma vera. Oggi della città si può dire che è un importante nodo autostradale, che spesso però si attorciglia. Ve l’immaginate la scena? Un tir carico di lamiere che ne tampona uno carico di GPL, che esplode. Uno scenario da filmaccio americano, peccato che non siamo ad Hollywood, vabbé il caso e la sfortuna, ma tre in un anno sono troppi, non è il caso di prendere provvedimenti? Quanti migliaia di punti bisognerebbe togliere all’autista di un tir carico di lamiere che finisce addosso ad uno carico di GPL? E quante migliaia bisognerebbe toglierne a quelle aziende che sanno che gli autisti dormono cinque ore e poi ripartono ma fa finta di niente per ottimizzare i costi? E quanti miliardi dovremmo togliercene noi, che continuiamo a prendere la macchina anche se sappiamo che ci sono camion potenzialmente esplosivi in giro?