Non capisco come mai si siano resi conto quest’anno del calo di ascolti di Sanremo, secondo me è in crisi da almeno dieci anni così com’è in crisi la televisione generalista che si sforza di radunare intorno ad un evento un pubblico frammentato e distratto.
Potrebbe migliorare, certo: se ci liberasse una volta per tutte della bella coppia di bruna e bionda, sostituendola per esempio con una conduttrice vera, di questo insulso televoto (hanno ripetuto il numero un miliardo di volte! Tagliando tutte le volte che Pippo ha ricordato il numero fisso e per cellulari, il festival sarebbe durato due giorni).
Se si facesse a meno di qualche canzone, e di una giuria di qualità composta da vip a casaccio in cerca di visibilità. Se si eliminassero i big in passarella fuori gara: se hanno voglia, partecipino, o almeno contribuiscano con i duetti, l’unica cosa che mi piace. Detto questo, di questo festival rimarrà l’esibizione di Max Gazzé con Paola Turci e , quella di Cristicchi con Frankie (soprattutto la teatralità era notevole), e la solita geniale comparsata di Elio e le Storie Tese.
E i vincitori? Facile prevedere un futuro da Jalisse, io però ho notato in loro soprattutto un segno dell’inciucio che verrà: di bellezza ariana lui, figlia di italiani nel mondo lei, una coppietta da spot mediaset con una canzone fondo di magazzino di un’artista maledetta che sfida Dio a fulminarla come la Giannini.
Se non è questo il Partito Democratico della Libertà questo…