Voglio cominciare il nuovo anno con un post di speranza, rivolto alla mia terra d’origine. ? stato infatti riaperto dopo un periodo incredibilmente lungo (anni e anni, 7, 8, non ricordo più, comunque troppi) il Museo Nazionale Archeologico, che adesso, seguendo la moda degli acronimi, si chiama Marta (Museo ARcheologico di TAranto).
A dire la verità ne è stata aperta solo una sezione, una piccola parte corrispondente ad un quarto o forse meno dei tesori della collezione tarantina. Chiudere il museo a Taranto è stato spegnere la fiaccola della cultura dal territorio jonico. Un delitto, che non per niente ha più o meno corrisposto agli anni bui del collasso economico. Non so perché ci hanno messo tanto, lo immagino, ma non è quuesto il tema. Adesso spero solo che facciano in fretta a riaprire il resto di quello che secondo me – non sono uno specialista, ma di musei ne ho visitati parecchi – è uno dei musei sull’antichità più importanti d’Italia.
Se passate in Puglia, va bene la visita folcloristica ai trulli, va bene la pizzica e i tamburelli salentini, va bene il mare, il sole e il barocco leccese, ma un giro da Marta dovete proprio farlo.
Forse vi stupirà scoprire di quale accecante splendore si rivestì questa terra che ora Report menziona solo per gli scandali.