A dieci anni avevo un registratore altamente tecnologico dotato di microfono, che posizionavo accanto al televisore. A quel punto redarguivo chiunque respirasse troppo rumorosamente o rovinasse in qualche modo la mia registrazione, che in ogni caso era mozzata, rovinata, interrotta, con la voce del presentatore all’inizio della canzone e gli applausi alla fine.
Poi ci fu un avanzamento notevole, cioè il radioregistratore che permetteva di registrare direttamente dalla radio, senza la voce di mia madre che parlava al telefono o il rumore dei piatti in cucina: la connessione era interna. Meraviglia, anche se quasi tutte le mie canzoni avevano la voce dello speaker all’interno della canzone, di solito sull’assolo della chitarra.
E poi il terzo definitivo passaggio, il duplicatore di cassette, con il quale nacque l’era delle compilation, le cassette fatte con le canzoni preferite che si passavano alle amiche per fare colpo.
E adesso?
Adesso, siano esse acquistate onestamente, siano il frutto di peer to peer o pirateria casereccia (tra l’altro molto più efficace del vecchio duplicatore di cassette), i ragazzi hanno praticamente tutto nei loro archivi. La tecnologia è avanzata, certo, ma la nostra giornata è ancora di 24 ore: occorre riscoprire le compilation. Lo so che hai tutte le canzoni di tutti i gruppi rock della storia, sul tuo pc. Ma se vuoi fare colpo sulla tua compagna di banco, falle ascoltare solo quelle scelte da te…