Ti accorgi che fa caldo perché non sudi, evapori.
Perché non ci sono più vecchietti in giro per strada e se ci sono come i vampiri escono solo al calare delle tenebre accompagnati dai loro cagnetti che non uno swiffer al posto della lingua e la vescica gonfia. Ti accorgi che fa caldo perché la strada luccica come nei gran premi in televisione e perché se ti appoggi ad un palo rischi un ustione alla mano. Perché se compri un gelato devi mangiarlo prima di aver strappato del tutto la carta della confezione che altrimenti si scioglie. Ti accorgi che fa caldo perché improvvisamente sdraiarti nudo sul pavimento non ti sembra più così inopportuno e perché ogni volta che apri il frigorifero ci metti una vita a prendere qualcosa non perché sei indeciso ma perché vuoi goderti la frescura.
Ti accorgi che fa caldo perché i giornali parlano di cosche segrete che controllano il potere, di politici camorristi, dell’ONU che avverte una minaccia per la democrazia in Italia e di disoccupazione a livelli da dopoguerra, ma noi rimaniamo qui, a farci vento con un ventaglio improvvisato preoccupandoci dell’unico nostro problema serio, il caldo.