Si può concludere un anno in una casa presa in prestito dotata soltanto dei confort, come dire, essenziali, immersa nell’umidità della campagna martinese, giocando a birilli, ciclotappo e discutendo sulle modalità di funzionamento di un caminetto (considerando il clima tarantino, gli esperti o presunti tali sono veramente pochi), e divertirsi un sacco ?
Si può (giudicate dalla foto) se lo si conclude con lo stesso branco di amici con cui si è cresciuti e si sono trascorsi i primi capodanno fuori di casa a diciott’anni, quando si cercava di restare svegli solo per infrangere un record, quando presi dall’euforia si lanciava un razzo direttamente nel balcone del vicino di casa, gli stessi amici con cui si è provata l’ebrezza del veglione (ormai siamo grandi) con conseguente intossicazione alimentare. Certo c’è qualche capello bianco (laddove i capelli ci sono ancora), la tradizionale partita a calcetto di fine d’anno è sempre più fatta di gomitate e mestiere, abbiamo tutti la macchina e il cellulare, c’è qualche new entry, ma insomma, la capacità di divertirsi insieme è rimasta la stessa.
Prima che questo articolo assuma una deriva malinconica che non mi piace ricordo che per la cronaca i giochi sono stati vinti dai Preamboli che hanno superato i Paperi Gialli e Alessio, che l’organizzazione è stata impeccabile e che l’anno prossimo se qualcuno calpesta i miei pannelli lo caccio via a calci nel sedere.
Buon 2006