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Il club di Jane Austen

Ecco un film che con ogni probabilità piacerà al pubblico femminile: un gruppo composto da cinque donne e un uomo forma un circolo letterario per discutere dei romanzi della Austen.
Alcune sono amiche da tempo, altri si sono aggiunti, ognuno porta con sè il suo bagaglio di problemi: la giovane lesbica che si lancia in amori sfortunati, la pluri-sposata, la madre di famiglia che si scopre tradita dopo anni di matrimonio. Cosa c’è di femminile in tutto ciò?
C’è una cura esasperata dei dialoghi, a volte a dire il vero un po’ teatrali, l’attenzione e il rispetto per i sentimenti dei personaggi – a dire il vero all’inizio un po’ troppo stereotipati – e soprattutto l’assoluta assenza di azione. Uno non può aspettarsi una sparatoria o un inseguimento in un film come questo: ma almeno una bella scena d’esterni, una panoramica cittadina, un campo lungo al tramonto.
Niente di tutto questo, siamo di fronte ad un audio-libro al quale sono state aggiunte le immagini. Un’ultima nota struggente: ma ve lo immaginate in Italia un gruppo di amici (o amiche) che si incontra per discutere di letteratura? Un gruppo in cui ognuno si fa carico di leggere un libro e di discuterne con gli altri una volta al mese?
Altro che commedia sentimentale, sarebbe fantascienza…

Una fantasma grigio attraversa l’Europa

Torno adesso da un paio di giorni trascorsi a Lisbona, meravigliosa città a cui spero prima o poi dedicherò una pagina di diario (in questa sezione).
Ma non è di questo che voglio scrivere, ma dell’impressionante sensazione che ci sia una fantasma grigio che attaversa l’Europa. Quello delle coppie – o anche comitive ci cinque o sei persone – di amiche non più giovanissime in viaggio. Con le loro unghie dei piedi smaltati e il marsupio sui fianchi, furoreggiano rancorose e indispettite verso un mondo che non le ha capite. Il ristorante è sempre peggiore di quello di ieri, il museo non è gradevole come la guida diceva, il tram in ritardo.
Torneranno a casa con le loro foto sempre in solitaria, perché si fotografano l’un l’altra: non si fidano di passare la macchina fotografica ad un altro turista.
Però ogni tanto sospirano e un pensiero malinconico si insinua tra un’incazzatura e l’altra