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Lo scrittore ai tempi di Google

scrivereFacile scrivere, oggi, ai tempi di Google.

Hai un dubbio, non ti ricordi un nome o un episodio, fai una ricerca e vai. Se vuoi descrivere accuratamente un posto non hai nemmeno bisogno di esserci stato, basta un giro su Google Street View. Addirittura, se come la maggior parte degli scrittori usi un computer per scrivere, non hai bisogno nemmeno di cambiare strumento, è tutto lì. Puoi mostrare conoscenze enciclopediche semplicemente con un utilizzo accurato del copia e incolla. Fantastico, vero?

Non proprio. Perché Google ce l’hanno anche i lettori. E lo usano. Non parlo di quelli che sospendono l’incredulità, si fidano dell’autore e si lasciano accompagnare nel percorso che questi ha previsto per loro. No, parlo delle simpatiche carogne che non si limitano (questo potevano farlo anche cento anni fa) ad accorgersi che un personaggio minore, che a pagina 15 dichiara di non fumare, a pagina 415 entra in una tabaccheria.
Non si limitano, gli amici lettori, a far notare le contraddizioni grossolane in cui l’autore può cadere perché magari in un romanzo storico fa mangiare delle patate ad un console romano (anche questo potevano farlo anche i lettori ottocenteschi). Niente di tutto questo, i lettori veramente tosti riproducono sulle mappe digitali i percorsi dei loro eroi di carta per verificare il rispetto dei tempi (e no, non ci può mettere dieci minuti per arrivare in Times Square! Al limite otto!), controllano che, se il protagonista prende un aereo, quella linea sia davvero coperta nell’epoca di svolgimento dei fatti, analizzano traittorie balistiche e percorsi delle metropolitane.
Già immagino i fiumi di inchiostro (anzi, le pagine di forum o social network, perché per fortuna oggi l’inchiostro lo risparmiamo) che si sarebbero spesi per verificare l’attendibilità delle capacità di resistenza di D’Artagnan, o le accurate ricostruzioni con il GPS dei movimenti di Phileas Fogg.

Capite che per lo scrittore vivere in un mondo così è angosciante. Mentre scrivevo “Ballata in sud minore”, produssi un brano abbastanza malinconico che si concludeva con il protagonista che rientrava a casa mentre il padre guardava una partita di calcio; il paragrafo si concludeva con un lapidario “L’Italia perdeva due a zero”. Il paragrafo nel suo complesso aveva una sua musicalità e mi piaceva molto. E però mi resi conto che l’Italia, nell’anno (1992) in cui era ambientata la mia storia, non era mai stata sotto di due gol; e anzi in quell’estate non giocò proprio perché non si qualificò per gli europei. Me ne accorsi in tempo e ripensai l’intero brano prima della pubblicazione, prima insomma che qualcuno si accorgesse del misfatto. Sempre nello stesso romanzo scrissi di un incontro nei pressi di un panchina, a Statte, ma una amica che mi aiutò nell’editing mi fece notare che le panchine in quella zona furono installate alcuni anni dopo.
Per fortuna però Street View non ha uno storico, e questo dato sarebbe sfuggito alla peggiore canaglia. Per ora. Perché prima o poi faranno l’archivio di Street View e ci spoglieranno anche dei ricordi.

PS. In realtà questi problemi ce li hanno i grandi scrittori autori di best-seller. Non ho di che preoccuparmi.

PPS Il mio prossimo romanzo che uscirà prima di Natale in larga parte è ambientato in un mondo che ho inventato io, dove valgono le regole che ho deciso io. Non si sa mai.

PPPS E però ora che ci penso c’è una scena che si svolge a Statte e parla di uno svincolo dove oggi c’è una rotonda. Cari lettori precisini, ve lo dico in anticipo, il romanzo è ambientato nel 2007, la rotonda l’hanno fatta dopo. Uffa.

Centoventidue

122: sono le copie vendute in circa un anno (uscì a dicembre 2009) dal mio romanzo “Ballata in sud minore”. Ovviamente sembrano pochissime, se si pensa alle tirature dei best-seller più noti, ma in realtà sono un buon risultato, se si considera che in media in Italia ogni romanzo vende 200 copie. E stiamo parlando di romanzi distribuiti, che si possono trovare, almeno per qualche giorno, tra gli scaffali delle librerie. Onore questo che il mio terzo lavoro non ha potuto avere, visto che le copie sono state vendute in larga parte tramite internet e nel corso di un paio di presentazioni fatte.
A questo punto speriamo di superare il traguardo delle 200 copie che ci farebbe rientrare in media, anche se sembra oggettivamente abbastanza irragiungibile. Nel frattempo, spero che qualcuno dei 122 acquirenti voglia inviarmi il suo parere sul romanzo, o pubblicarlo direttamente tra i commenti. Alcuni lo hanno già fatto. Perché a me interessano molto più i lettori degli acquirenti…

15 ottobre 2010 – Biblioteca di Statte

A sinistra Gabriela De Pace e a destra Lorenzo Laporta
Le interpreti di Spazio Teatro
Dino Spadaro, di Spazio Teatro

6 anni dopo quel giugno 2004 in cui presentai a Statte il mio primo romanzo “Bello dentro, fuori meno”, eccomi tornato nella città dove sono nato e cresciuto per presentare “Ballata in sud minore”.

Rispetto a sei anni fa la buona notizia è che scrivo ancora, la seconda che, oggettivamente, la mia carriera ha spiccato il volo della gallinella che si agita e starnazza ma sempre lì rimane.
E comunque, la sala è piena grazie soprattutto allo straordinario lavoro di Agnese Giandomenico e Maria Rosaria Latagliata, le bibliotecarie della Biblioteca Civica di Statte, e credo che alla fine la platea sia soddisfatta dalla serata, grazie soprattutto – e non lo dico per finta modestia – per gli ospiti presenti.
Intanto l’assessore alla cultura Gabriela De Pace, qui a dire il vero in veste più di lettrice che di amministratrice, che mi ha dedicato una lettura e un’analisi talmente profonda e accurata da scuotermi, perché la migliore conferma che uno scrittore può ricevere è proprio quella di sentire che le proprie parole sono state raccolte e sono addirittura germogliate nel cuore di qualcuno.
Con lei c’era anche Lorenzo Laporta, uno degli autori emergenti più interessanti del panorama letterario attuale, che oltretutto è tarantino e pertanto un motivo di orgoglio per la mia terra d’origine, che ha accettato di presentare il mio romanzo evidenziandone le caratteristiche principali e sottolineandone i passaggi più interessanti con l’occhio esperto di chi conosce gli aspetti più tecnici a della scrittura.
A dare forma al romanzo poi ci sono state le emozionanti letture dello Spazio Teatro di … che con le sue collaboratrici ha trasformato una bella serata tra amici in un momento che rimarrà inciso nella mia memoria tra i più intensi.
Speriamo di rivederci, cari amici stattesi, magari non fra sei anni, nella speranza che ci sia ancora qualche buona notizia da annunciare.

Tante piazze, nessun paese

Nell’ambito dell’iniziativa del Ministero per la Cultura “Ottobre, piovono libri”, il mio romanzo “Ballata in Sud Minore” verrà presentato il 15 ottobre alle ore 18 presso la Biblioteca Civica di Statte, in Via del Castello angolo Via Bengasi a Statte (Taranto).
Alla presentazione, che porta il titolo “Tante piazze, nessun paese” parteciperanno l’Assessore alla Cultura del Comune di Statte, la dottoressa Gabriela De Pace, lo scrittore tarantino Lorenzo Laporta e l’associazione culturale “Spazio Teatro” che proporrà la lettura di alcuni brani del romanzo.