Fino a dicembre tutti i canali sono gratis. L’auto è tua e non paghi fino ad aprile. Utilizza tutti i nostri servizi, è gratis fino a Natale.
Sì d’accordo, siete molto generosi, mi fate un sacco di proposte invitanti. Ma dopo? Cosa succede dopo?
Io voglio sapere se mi ritroverò una mazzata, un contratto capestro, un abbonamento che si rinnoverà automaticamente per sette generazioni, un finanziamento con il tasso del 35%.
Voi uscireste con una bella ragazza che vi dice “sono una gnocca fino alle 23”? E dopo? Diventi un rospo? Ti cresce la barba come ai licantropi?
E vi fidereste di un medico che vi dicesse prenda questa medicina, starà sicuramente bene per tre giorni? E dopo, e dopo? Dopo muoio? Il dopo ci interessa, il dopo è il futuro.
Io starei attento a chi ci parla solo dell’uovo oggi, e non ci spiega del mostro domani: ci sono tanti mostri in giro, e non solo ad Halloween…
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Siccità a Taranto
Da anni fanalino di coda di quasi tutte le classifiche stilate dai giornali (su economia, ambiente, benessere degli abitanti) la mia povera Taranto si conquista ancora una volta la scena dei telegiornali per un episodio che sembra appartenere ad altri tempi, altri spazi: manca l’acqua.
Io però ancora mi ricordo, da bambino, quando mia madre riempiva la vasca da bagno per le emergenze, perché sapeva che l’acqua sarebbe stata raziocinata. Facevano così tutti, e accumulavano sempre più acqua di quanto non servisse, con il risultato che anziché risparmiare si sprecava. Me lo ricordo quel rispetto quasi sacrale nei confronti dell’acqua (e ancora si beveva acqua del rubinetto, la follia dell’acqua in plastica non era ancora dilagata), mi ricordo i rimproveri quando lasciavo gocciolare il rubinetto o addirittura l’invito ad usare lo scarico solo quando necessario. Altri tempi? Temo di no. Quello non era il passato. Quello è il futuro. Dobbiamo ricominciare a rispettare la fonte della vita. Non dico di non farci la doccia, che mi sembra eccessivo. Ma almeno non facciamola scorrere quando ci facciamo la barba o ci laviamo i denti. E soprattutto consumiamo un po’ meno bibite gassate: servono quantità enormi di acqua per produrle.
E manco tolgono la sete…