Lo chiamano Motor Show, lo spettacolo dei motori, come se quattro pistoni, un cinghia e dei bulloni potessero in qualche misura risultare spettacolari. Sto esagerando, è vero, il termine motor si riferisce più genericamente ad auto e motovetture che possono in taluni casi risultare spettacolari, specie agli appassionati. Il sospetto che tutto sommato non suscitino tutta questa attrazione resta, però: se sono sufficientemente spettacolari loro, a che serve il corredo di donnone seminude, personaggi televisivi, radio e discoteche ambulanti? Si va al Motor Show per le auto o per l’eccitazione di un meraviglioso cappellino con su scritto “Gomme da Gigi&Pippo” conquistato dopo ore di battaglie e attese? Interessano le carozzerie delle auto o quelle ben più esposte delle modelle? Ma il punto non è questo, sono stato una volta al Motor Show e mi è bastato, orde di quindicenni provenienti da chissà dove che urlano tutto il tempo “faccela vedé faccela..”, saltano al ritmo del dj Molto Fico, passaparola di gente che ha visto passare il calciatore, il pilota, il presidente, Jeeg Robot. Il punto è che mentre si festeggiano auto e moto, il vero Motor Show si celebra fuori, nella tangenziale intasata, nella viabilità impossibile, nelle strade completamente intasate dai visitatori. Altro che colline verdi e deserti incotaminati, è qui che circoleranno le belle auto in mostra, in questo inferno di clacson e abbaglianti…