Il metro per valutare una pubblicità deve’essere l’efficacia, non la bellezza. Anche perché la prima si può calcolare in soldini per l’azienda, la seconda è soggettiva. Detto questo, ieri, mentre ero in fila in auto, ho guardato la reclame (parola d’altri tempi, ma in questi casi ci vuole) di un detersivo appiccicata su un autobus. Sempre meglio di quelle di biancheria intima che mi fanno sbandare, questo è sicuro. La reclame diceva più o meno “Contro lo sporco si fa presto. Con BIO PRESTO”, o qualcosa del genere. Sulle prime ho avuto un moto di incredulità: essendo la sera del martedì grasso, ho pensato si trattasse di un carro allegorico. Invece no, ho guardato bene, la pubblicità recita proprio così, non è neanche una rima come hai tempi di Calimero, è proprio una tautologia, con Biopresto si fa presto, già allora mi aspetto i prossimi con Svelto fai più svelto e quante coccole con coccolino. Queste pubblicità sono il frutto di investimenti miliardari, non è che a uno viene una idea e si fa, sono il risultato di analisi, studi, ricerche. Evidentemente il produttore ha analizzato, studiato, ricercato, ha caoncluso che il suo cliente è un babbeo, ed ecco la pubblicità come logica conseguenza? Ma io non voglio comprare un prodotto per babbei! PS Mi sono documentato.
La pubblicità è una citazione di uno slogan tradizionale di molti anni fa.
Molto chic, retrò, citazione colta.
Ah. Be’.
Allora….
Non mi piace lo stesso.