Dei mondiali, dico la verità, mi piacevano soprattutto le fasi eliminatorie. Quelle con le squadre africane fortissime ma anarchiche e assolutamente incapaci di un minimo di ordine tattico; quelle con le squadre provenienti da paesi esotici con magliette improbabili e nomi impronunciabili. Ma soprattutto mi divertivano gli incroci tra popoli che solo lo sport poteva generare: Camerun-Romania, Costarica-Svezia. Quelle erano le partite che mi divertivano di più, e tifavo sempre per il più scarso, sperando nel colpaccio (riuscì al Camerun, se non ricordo male, che sconfisse l’Argentina di Maradona). Tutto questo ci è stato tolto da Merdock, come lo chiama Beppe Grillo, dal calcio a pagamento. Dall’idea che lo sport non sia più condivisione e incontro ma business e quindi esclusione. Vedremo le partite dell’Italia e le altre più importanti, certo, ma ci hanno tolto, non so, Togo-Corea. Personalmente non ho nessuna intenzione di pagare Merdock e gli altri per poi mantenere veline, procuratori e pallonari scommettitori. Però il rimpianto di essermi perso il Togo mi rimarrà.