Il 28 novembre 2014 sono tornato in libreria: non come lettore, visto che le frequento con una certa costanza, ma come scrittore. La libreria era quella Coop del Centro Lame, un contesto eccellente grazie alla preziosa collaborazione di Ottavia Carli, e devo dire che l’avventura di “Chiamami Legione” non poteva partire meglio.
Il testo è stato presentato con profondità e chiarezza dalla giornalista Camilla Ghedini, che in soli due giorni (mea culpa!) è riuscita non solo a leggere il romanzo, ma anzi a coglierne il senso più profondo, mi verrebbe da dire quasi spirituale, che in fin dei conti è un inno alla vita e alla speranza. Oltre che il mio personalissimo ringraziamento all’universo femminile, perché come ho avuto modo di scrivere nei ringraziamenti, altro che Lara Croft e Wonder Woman, sono le donne, mogli, madri, sorelle e figlie, le vere eroine dei giorni d’oggi.
Camilla mi ha fatto alcune domande che sono servite a esplorare le varie sfaccettature di una storia che ha l’ambizione di intrecciare la narrativa poliziesca più tradizionale con il mondo fantasy tradizionalmente legato ai romanzi per ragazzi ma che ultimamente sta vivendo una seconda giovinezza grazie sopratutto alle trasposizioni cinematografiche dei grandi classici,
Con lei c’erano Debora Pometti e Romano Romani (nella foto, eccoci tutti e quattro) che come al solito hanno impreziosito con le loro letture musicate alcuni brani del mio romanzo, che abbandonano le pagine per alcuni minuti e acquisiscono vita propria liberandosi nell’aria ed emozionando, ne sono sicuro, i presenti.
E così siamo ripartiti, Non sarà l’unica presentazione, ovviamente. In programma sicuramente un’altra presentazione a Bologna in una delle rassegne che l’anno prossimo organizzeranno l’associazione Libri e Dintorni, e poi a Statte, il mio paese di origine, che torna a essere protagoniste in questa storia.
Se vorrete seguirmi, siete tutti invitati.