Due studentesse universitarie vengono ritrovate assassinate a Bologna: l’assassino ama firmare i suoi delitti perché tinge di rosso i capelli delle sue vittime e le sottopone, dopo averle uccise, alla pratica barbara dell’infibulazione.
Sono le “farfalle rosse” del titolo del romanzo di Filippo Maria Andreani edito da Il Filo: alla caccia dell’assassino si muoveranno l’ispettore Carini e l’agente Nisi, una coppia di poliziotti che fanno rivivere riaggiornandolo ai giorni nostri il dualismo classico tra poliziotto esperto e meditativo e giovane irruento e istintivo.
Tecnicamente si tratta di un romanzo breve, o di un racconto lungo, che offre parecchi spunti di riflessione: il confronto tra il mondo universitario delle vittime e quello degli agenti di polizia, attraversato, nonostante le diverse prospettive culturali, dalle stesse pulsioni e dagli stessi sentimenti; il ruolo della donna nella civiltà contemporanea, visto che le vittime subiscono una pratica ancora in uso in alcune popolazioni del terzo mondo, volta a “preservare” un’idea per noi incomprensibile della sessualità femminile; il fascino del male, perché al contrario di certe storie dozzinali da fiction di quarta serie, qui non si capisce nettamente chi siano i buoni e chi cattivi, e questi ultimi non sono certo gli stereotipati killer in cerca di vendetta.
E ancora, l’idea che chi conosce bene il sistema della giustizia in senso lato, sa come scardinarlo e prednersi gioco di chi ne fa parte. Di più non posso raccontare, perché il racconto è pieno di indizi e false piste, e svelarle sarebbe, quello sì, un delitto…
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I verdi-verdi alle elezioni-elezioni
Mi è capitato di ascoltare in radio una serie di spazi elettorali concessi ai partiti per promuoversi in vista delle elezioni politiche, e la mia attenzione è caduta su un partito che non conoscevo, i verdi-verdi.
Si chiamano così, per distinguersi dai verdi (una volta sola). Ma non è l’unica differenza. Nel messaggio i verdi-verdi spiegavano che loro sì, sono a favore della difesa dell’ambiente, ma a patto che non freni le grandi opere ed i servizi che essi apportano alla comunità; dicevano di essere contro l’inquinamento delle centrali elettriche e a carbone, e di proporre, come soluzione… il nucleare! Chiarivano di essere contro il biocentrismo, perché va be’ gli animali saranno pure carini, ma isnomma non esageriamo, il dominio dell’uomo è nell’ordine naturale delle cose. Può darsi che abbia frainteso io, ma il fatto che i verdi-verdi stiano con il centrodestra e che sostengono come il federalismo fiscale sia la soluzione dei problemi ambientali, mi fa sospettare che il verde a cui pensano loro è quello di Pontida.
In ogni caso, siamo in democrazia, se qualcuno li vuole votare, lo faccia. Spero solo che non sia l’origine di una moda: già lo immagino un partito dei nuovi repubblicani che sostiene che la repubblica è importante a patto che al re venga delegato il potere esecutivo, il partito dei pensionati che vabbè sti vecchi devono campare ma mettiamo un tetto d’età e poi eutanasia, il partito dei consumatori che si batte per i diritti di chi consuma più di tutti, cioè le grandi imprese.
Credete che non racimolerebbero qualche voto?