Quando ci svegliamo la mattina e ci vestiamo, sentiamo il contatto della camicia sulla pelle, del portafoglio nella tasca dei pantoloni, dell’orologio sul polso. Dopo un po’ ci abituiamo e il nostro cervello, che pure riceve gli impulsi, smette di considerarli. Allo stesso modo ci abituiamo alla ventola del computer, al cinguettio degli uccelli (i più fortunati), all’odore un po’ stantio dell’aria condizionata. Oggi per me è stato il giorno del rientro in ufficio, e mi sono reso conto della mia quotidianità che presto tornerà a essere invisibile: la poltrona è comoda ma leggere dallo schermo dà fastidio, il cibo dei self service e dei bar fa schifo, gli odori asettici dell’ufficio finiranno per rendere il naso un organo inutile nei nostri discendenti, l’assenza assoluta di silenzio finirà per intorpidirci. E il dramma è che da domani non mi accorgerò più di niente! PS Oggi è stata pubblicata una bella recensione su Progetto Babele, sono proprio contento…
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Dateci un taglio
Oggi è la giornata mondiale per la lotta all’Aids. Me ne sono accorto subito, stamattina, di fronte ad un poster di pubblicità sociale abbastanza scioccante di fronte casa mia (l’unica forma di pubblicità che ancora riesce ad attrarre la mia attenzione è proprio al cartellonistica). 40 milioni di ammalati sono un’inezia se si pensa alla strage quotidiana fatta dalla fame nel mondo o da altre malattie; e però sono tanti lo stesso, soprattutto se si pensa che in 5 milioni hanno contratto il virus nel 2004. La provocazione di alcuni scettici è: come fanno a comprarsi un preservativo persone che non possono permettersi un bicchiere d’acqua? E anche se si troverà un vaccino o dei farmaci efficaci, riusciranno mai a permetterseli i paesi dell’Africa subsahariana, per esempio? La Moratti la sua soluzione facile l’ha già proposta, astinenza per tutti, e risolviamo anche il problema della sovrappopolazione. Che testa che c’ha, la Letizia. Non sono capelli quella massa rossastra che si vede in tv, è proprio tutto cervello strabordante. Prima o poi risolverà all’origine anche il problema della scuola: tutti a lavorare, invece di perdere tempo in classe e sprecare soldi pubblici. Anzi, con l’astinenza non ci saranno più neanche bambini, per cui. Dopo aver tagliato le tasse, tagliamoci anche certe inutili protuberanze poco produttive.