I nuovi sistemi operativi si arricchiscono continuamente di nuovi programmio integrati, alcuni utili altri meno, nuove funzionalità, soprattutto nuove veste grafiche.
Per cui le finestre diventano tridimensionali, trasparenti, le guide diventano dei cartoni animati che parlano (non so voi ma io quel cagnolino di Office lo odio), tutto luccica. In questo tripudio di luci e colori, c’è però qualcosa che rimane ancorato, chissà perché, agli anni ottanta.
Ed è tanto più strano perché in fondo prima di essere stati pc i computer erano soprattutto "calcolatori". L’avrete capito, mi riferisco all’applicazione "calcolatrice", che sembra davvero una Trabant in una concessionaria di Ferrari e Maserati. Grigia, bidimensionale, addirittura con un asterisco al posto del "per".
Senza possibiltàdi salvare, copiare, incollare, niente.
Un angolo di storia che sopravvive nei nostri computer, a ricordarci come siamo stati, e magari a procurarci un po’ di nostalgia
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L’accordo non vincolante
Allora, ci vediamo domani, passo a prenderti verso le 6. Però se cambio idea e non passo non c’è problema, nemmeno ti avviso, tanto non è un accordo vincolante.
Con la presente scrittura privata il sottoscritto Pallino Pinco cede la autovettura Fiat 850 alla concessionaria Guido Piano srl di Vicolo Stretto, ma mantiene una copia delle chiavi perché se cambia idea se la riprende, visto che l’accordo non è vincolante.
E io vi dichiaro marito e mogie nella buona e nella cattiva sorte, in salute e malattia, finché morte non vi separi, a meno che uno di voi due non decida altrimenti, visto che questo non è un accordo vincolante. I signori della terra hanno discusso per ore di cambiamenti climatici arrivando ad un accordo non vincolante.
Ma come l’acqua asciutta e la ghiaccio bollente, è un ossimoro.
Un accordo non vincolante non è un accordo.
Auto servizio
Hanno cominciato i ristoranti, credo: niente più cameriera sorridente che annota i tuoi ordini sul blocchetto, ma lugubre fila indiana con vassoietto da influenzato, niente più sorpresa all’arrivo del piatto ma cibi esposti al pubblico ludibrio, niente più caldo o freddo ma solo diffusa e grigia tiepidezza. Niente più menù da sfogliare ma lavagnetta impositiva e scolastica all’ingresso, niente più tovaglia ma fogliastri di carta, niente richiesta del conto perché qui paghi prima di mangiare (furbescamente, perché se prima mangi poi ti passa la voglia di pagare). All’inizio si risparmiava, qualcosa, forse, hanno fatto fuori le tavole calde, adesso costano più di quelle. E poi il fai da te (come lo tradurreste? Auto-servizio? Sa di concessionaria) si è diffuso ai benzinai (trovate a Bologna un benzinaio che lavora in questi giorni di freddo: se ne stanno tutti rintanati nei loro gabbiotti a svernare, col cartello self-service esposto). Ammetto che è egoistico e un po’ malvagio pretendere che uno prenda il freddo per rifornirti mentre tu te ne stai al caldo in auto a sentire la radio, ma sono disposto a pagare questo servizio, in fondo quasi tutti siamo pagati per fare robe che gli altri non vogliono fare gratis…Ma qualcosa scricchiola. E già. Proprio nel regno del self service, nei supermercati dove la spesa la fai da solo senza l’aiuto di commessi e negozianti. E sì perché sempre più spesso nel reparto ortofrutta la merce non la pesi più da te: c’è l’addetto. Si saranno accorti che c’era gente che teneva sollevato il sacchetto mentre pesava. Oppure si saranno accorti di quelli che pesavano l’anguria e attaccavano l’etichetta a cinque chili di ciliegie. Oppure, semplicemente, si sono resi conto di quanto costa la frutta, e hanno deciso di non lasciarci soli con quel ben di Dio: gioiellerie fai da te ancora non ne fanno…