Si dice che i nostri sono i tempi dell’incertezza: lavoro precario, futuro ambientale cupo,relazioni labili, scenari geopolicitici in subbuglio.
Eppure, dopo un’estate travagliata, tornano i segnali del ritorno alla normalità: la Juve torna a rubare clamorosamente le partite, il Bologna ricomincia a prenderla in quel posto con signorile distacco. Life goes on.
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Le portaborsette
Forse una delle cose che di più gli uomini invidiano alle donne – dopo le tette – è la borsa.
Si perché è comodo avere un’appendice di sè in cui infilare chiavi, cellulari, agende, ombrelli, penne senza correre rischi (per rischi mi riferisco alle chiavi in tasca, e quelle del cancello lasciano il segno, oppure ai cellulari con l’antennina che minacciano le intimità dei maschietti). Esistono borselli, marsupi, tracolle, valigette anche per uomini, per carità, ma non scherziamo. Sono una sbiadita fotocopia, un settore da stilisti in crisi creativa o da stagisti in formazione. Tutti così simili, così uguali, così scomodi, così tristi. E infatti gli uomini approfittano delle borse delle loro compagne per utilizzarle come comodo deposito pret-a-porter. Ma qualcosa si è incrinato in questo rapporto. Da qualche tempo la congiura degli stilisti, non contenta di produrre mediocri zozzerie per gli uomini, ha cominciato a prendersela anche con le donne, riducendo sempre di più le dimensioni, tanto che ci sono borse in cui altro che cellulare e chiavi, anche il bancomat fatica ad entrare. Perchè? Cosa vi abbiamo fatto, congiura degli stilisti? Ridateci delle borse da signora di dimensione opportuna. Gliele regaleremo volentieri.
Visto che non possiamo permetterci un portaborse ci accontentiamo volentieri dei favori di una portaborsette…
Cose che non vedremo…
Oggi c’è stata un eclissi anulare di sole. Significa che la luna si è posta sulla traiettoria tra noi e il sole oscurandone una parte. Il punto di migliore visibilità in Italia è stato Cagliari con l’84% della superficie visibile del sole coperta). Credo che l’abbiano vista in pochi: qui a Bologna il cielo è coperto da una coltre spessa di nubi che rendono la città allegra come un film horror svizzero anni 70. Ma quante cose non vediamo, o non vediamo più? Non vediamo più Biagi, Luttazzi e Santoro, non vediamo più il teatro in televisione, non vediamo più i giocatori che esultano sotto la curva, non vediamo più un sacco di amici perché abbiamo troppo da fare, non vediamo quello che sta succedendo a Togo dove si stanno sgozzando per motivi politici perché ci interessa di più sapere con chi se la spassa la Hunzikher.
Domani, o fra qualche giorno le nuvole se ne andranno. Ma l’eclissi l’abbiamo persa per sempre, insieme a tante altre cose importanti…