Sarà che ci stiamo avvicinando al Natale, ma l’ottimismo sembra davvero essere entrato nelle nostre vite ed averci dato quella sferzata di entusiasmo che ci fa pensare con fiducia al futuro.
Inanzitutto, il taglio delle tasse. Non quei quattro spiccioli previsti, per carità, con quelli si fa una cena decente, al massimo, sempre che ci spettino. No, mi riferisco al fatto che finalmente si può costruire liberamente ovunque. Basta con la burocrazia e il noioso statalismo, italiani, fate: fatevi la villetta monofamiliare sulla costa, fatevi la veranda direttamente sulla piazzetta condominiale, fatevi il bungalow in pieno parco naturale. Prima o poi, tra rinvii e anticipi, si condonerà. Smettetela di pagare le tasse e il canone, condoneremo anche quelli, noi siamo ottimisti. Imprenditori, smettetela di impiantare costosi impianti a e filtri anti-inquinamento: se sporcano i cinesi, possiamo sporcare anche noi! E se proprio vi va male, se davvero riuscite a combinare qualche pasticcio e vi fate beccare da un magistrato (si sa, sono antropologicamente difettosi, ma li sistemeranno una volta per tutte), non fatevi prendere dallo scoramento. In otto anni il reato è prescritto: con i quattro soldi che hanno i tribunali, i problemi di personale, un paio di ricusazioni del magistrato con la Cirami, un paio di rinvii, di che vi preoccupate? Otto anni volano.
Gianni, come si fa a non essere ottimisti? Gianni? Gianni?