Nemmeno i più ottimisti e sognatori possono pensare che il centro-sinistra in Italia possa mai arrivare a raccogliere i voti del 57% della popolazione (e nemmeno il centro-destra, a dire il vero). Allora la straordinaria vittoria dei referendum è legata al fatto che questi temi hanno convinto anche gli elettori del centro-destra. E se per il nucleare si può anche giustificare il risultato con la paura di ciò che è accaduto in Giappone, per gli altri temi gli Italiani hanno dimostrato molto più senso civico di chi li amministra, gridando una volta per tutte che sul bene comune non si specula (l’acqua, ma non solo: in questi anni di crisi gli unici a crescere in borsa sono state le utilities che alzano le tariffe in regime di monopolio legalizato), e che la legge è uguale per tutti.
Non basta più la chiacchiera del padrone a tenere a freno le pance vuote dei servi, se persino ministri ed ex-ministri di questo governo sono andati a votare sì a questo referendum (ma dov’erano quando le leggi venivano approvate? Si erano distratti?)
Sicuramente il vento è cambiato, e anche se fanno in fretta a girarsi, bisognerebbe ricordare al Partito Democratico che ora festeggia che parecchi tra i loro deputati erano favorevoli alla privatizzazione dell’acqua, per non parlare di elucubrazioni su “nucleare pulito” e del fatto che un senatore PD (Veronesi) era a a capo dell’agenzia per il nucleare, senza citare il e pruriginoso garantismo che solo alcuni mesi fa spingeva alcuni su posizioni di dialogo nei confronti di leggi indegne come quelle sul leggittimo impedimento.
C’è solo da sperare che la destra torni a fare la destra, a recuperare temi una volta a lei cara come la legalità che ultimamente sembrava applicarsi solo a extracomunitari e poveracci, e la sinistra faccia la sinistra, smettendola di riempirsi la bocca di privatizzazioni e libero mercato come ha fatto negli ultimi anni. Sempre che il PD sia di sinistra, e sempre che sia ancora il PD in futuro: se continua così IDV, SEL e Movimento 5 Stelle se lo mangiano…