Il brutto avanza, si infiltra, ci coglie alla sprovvista e ci imbarazza con la sua schiacciante e definitiva ripugnanza. Guradate questa foto.
Non credo si tratti di un bunker antiatomico, nè di una sede militare. Forse, spero, sarà una clinica, o forse un centro di recupero. Di sicuro non posso pensare che ci siano persone disposte a pagare per vivere in un’orrenda accozzaglia architettonica come questa. Non vi dico dov’è, perché non voglio scatenare cortei di protesta nè sguardi curiosi: e poi sarà lei, questa costruzione ributtante eretta qualche tempo fa a Bologna, a trovare voi, con il suo carico di cattivo gusto, le sue tonnelate sgraziate, il suo apparato di concezioni abominevoli.
Che ci siano architetti folli, si sa (a parte il fatto che questa costruzione, secondo me, è stata disegnata da un dentista in preda ai fumi dell’oppio), ma quello che mi chiedo è: avranno pure dovuto chiedere il permesso, no? Saranno andati dal sindaco, a dire, vogliamo costruire un orripilante rifugio antiatomico nella prima periferia di Bologna, possiamo? E il dramma è che qualcuno gli ha detto sì. Non so, quando le nostre case saranno bombardate e rase al suolo dai marziani, e quello stomachevole cumulo di pietre antiestetiche sarà rimasto in piedi, potranno dire di avere ragione loro.
Fino ad allora, no.