Ve la ricordate, l’audiocassetta? Sì d’accordo, la qualità era pessima, il fruscio trasformava una canzone nell’eco di una conchiglia in riva al mare. Per non parlare delle copie, poi: man mano che si duplicava, il fruscio aumentava, fino a ricoprire del tutto le voci e la musica originale. Però l’audiocassetta ci rendeva creativi: chi non ha mai fatto la compilation con le canzoni d’amore per la compagna delle medie, quella tosta per stupire l’amico, quella con le canzoni impegnate da sfoderare magari durante un’occupazione liceale?
I ragazzi di oggi hanno milioni di brani sui loro lettori, e non selezionano più. Hanno tutto, lo subiscono incapaci di imporre la loro personalità su quei sessanta, novanta minuti al massimo di musica registrata. Ragazzi, tornate alle playlist.
La vita è troppo breve per sprecarla ascoltando milioni di canzoni brutte che nessuno ha scelto per voi.
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Libreria FairBook – 10 aprile 2008
La seconda presentazione di “Bologna l’oscura” invece si è tenuta presso la libreria Fairbook ed è stata diretta da Paolo Vanelli, presidente dell’associazione “Il Baraccano” di cui faccio parte e soprattutto attento conoscitore e descritore della vita bolognese. Mi ha fatto molto piacere potermi confrontare con chi la Bologna di qualche decennio fa l’ha davvero vissuta e può cogliere allora se quanto io ho ricostruito sulla base di racconti e discorsi ascoltati corrisponde al vero.
Entrambe le presentazioni sono state accompagnate da Debora Pometti e Romano Romani dell’associazione Libri e Dintorni, che ormai rappresentano una costante dei miei appuntamenti bolognesi.
Riuscirebbero a farvi comprare l’elenco del telefono rendendo poetico, con la voce attenta e dolce di Debora e la musica avvolgente di Romano: per questo non posso che ringraziarli per la capacità di trasformare in suoni le mie parole scritte. Che emozione, ogni volta che li ascolton penso incredulo: ma l’ho scritta davvero io una frase così bella?