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Il dritto d’autore

Non so se vi siete domandati quanto costa una campagna pubblicitaria televisiva nazionale. Di sicuro, tra creatività, produzione e acquisto degli spazi, parliamo di cifre a sei zeri. Chiaramente c’è lo spot di dieci secondi con inquadratura fissa sulla bottiglia e voce fuori campo e c’è quello scritto da Baricco e diretto da Wenders; ma insomma, ci siamo capiti, sono giocattoli costosi. Un dettaglio non da poco che va considerato nel pianificare un budget per lo spot è quello della colonna sonora. I costi, nel caso di canzoni di successo, sono spropositati. Centinaia di migliaia di euro per qualche secondo: a meno che lo spot non diventi uno strumento per lanciare un disco (penste a Bennato con la TIM, Liguabue con Vodafone e il caso eclatante di qualche anno fa di “Breathe” di Swatch), e allora si può trattare. Cosa fa il pubblicitario allora per non venire strozzato dalle case discografiche? Ritocca. Proprio così. Fa scrivere un brano da un musicista che ricorda tanto da vicino il successo, ma non è proprio quello, per cui non si pagano i diritti.
Fateci caso, proprio in questi giorni è in onda uno spot di una nota marca automobilistica italiana che ricorda tanto un tormentone estivo…

Vuoi Fastweb? Chiama da Telecom!

Uno si ingegna per trovare spunti divertenti o trovate umoristiche, e poi si rende conto che la vita di tutti i giorni gliene offre di meravigliose. Ecco quello che mi è appena successo: voglio fare l’abbonamento ai servizi fastweb. Provo da Internet, saranno sicuramente ipertecnologici, farò tutto online, infatti va bene fino a quando non mi chiedono il numero di telefono. Ma io non ce l’ho, il telefono, è per questo che voglio fare l’abbonamento. Niente da fare, il sistema è implacabile: senza numero di telefono non si va avanti. La soluzione suggerita è quella di chiamare il 192192. Il che, per uno che non ha il telefono, è seccante. Avranno previsto un servizio per i cellulari, penso (ce l’hanno tutti, persino io): in effetti c’è, ma è a pagamento. Da rete fissa invece è gratuito. Considerando che, quando va bene, l’operatore risponde dopo un quarto d’ora di musichetta e voce suadente che invita a rimanere in attesa per non perdere la priorità ottenuta (ma quale priorità, che sto qui da dieci minuti!!!!!!), escludo l’ipotesi cellulare. Vado dalla mia ragazza e chiamo da numero fisso. E qui davvero Fastweb si supera nella sua roccambolesca comicità. Il servizio di attivazione non funziona da telefoni Fastweb, come quelli di mia sorella o della mia ragazza: per loro si passa automaticamaente al 192193, il servizio clienti. E io che non sono cliente, come faccio a diventarlo, chiedo all’operatore? C”è una sola soluzione, ammette candidamente: chiami da un telefono Telecom, o da un altro operatore della concorrenza. Attualemnte è l’unico modo di diventare cliente Fastweb.
Sempre che io ne abbia ancora voglia…