Chi mi conoscesa che, a casa o più spesso sul lavoro, c’è un modo per farmi innervosire, ed è toccare lo schermo con il quale sto lavorando.
La traccia opaca della ditata unta mi perseguita e non riesco a ricominciare a lavorare finché non ne ho rimosso ogni scia. Ecco perché tutta questa mania del touch non la capisco: cellulari, navigatori e monitor imbrattati dalle ditate degli utilizzatori? Ma scherziamo? Senza considerare il fatto che la tecnologia impedisce l’uso di pennini o guanti. Ovviamente non posso che sperare nel fallimento di questi nuovi strumenti.
Se proprio sarò costretto, mi metterò una bacinella con del sapone sulla scrivania.
Se il mio monitor deve tollerare il contatto del dito, che almeno sia pulito
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Andate avanti voi
Caro Roberto,
perché mai dovrei rischiare di farmi male in Ucraina, perdere malamente un confronto con Henry, fare innervosire il mio presidente e lo sponsor, andare a prenderle da quei rudi degli scozzesi o congelarmi nel freddo polare della Lituania, quando posso starmene a casa, lasciare che altri si facciano un mazzo così per conquistare la qualificazione, presentarmi con la mia maglia numero dieci fuori forma e svogliato, segnare al massimo un rigore e vincere nel tripudio dei tifosi che invocano il mio nome?
Firmato Er Pupone.
PS. Al limite un salto alle Isole Faoer ce le faccio, Ilary non c’è mai stata…