Tempo fa pubblicai un post relativo alla vicenda Titano Films. Sostanzialmente si trattava della vendita di una confezione di 10 dvd con un lettore dvd portatile in omaggio. Vendita a cui ho aderito. Non è il caso di ripetere tutta la storia, su www.ictblog.it trovate un’eccellente racconto a puntate che è arrivato anche a Mi manda Rai 3. Il punto è che l’omaggio avrebbe dovuto essere spedito entro la fine di marzo: ad oggi pochissimi l’hanno ricevuto, e per altro diverso da quello presentato, e per gli altri c’è un laconico “comunicato di servizio” sul sito della Titano Films che annuncia che il premio è esaurito e verrà sostituito. A proposito, la società stessa è cessata e dell’amministratore delegato Elena Di Rienzo Manganelli si sono perse le tracce. Ci sono ancora due mesi di tempo per vedere se arriverà qualcosa. In caso contrario, ai consumatori resterà questa straordinaria esperienza civica: a fronte di una evidente carenza delle istituzioni, i blog e la comunicazione telematica possono essere strumenti preziosi. Di informazione, se non di lotta. Se non altro adesso abbiamo un nome e un cognome, e saremo in grado di riconoscerlo quando si ripresenterà per altre offerte mirabolanti (tipo questa qui, che somiglia molto: www.moonlightfilms.it).
Spero ancora di essere smentito entro marzo. Nel frattempo, complimenti a ictblog.
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Povero Fantozzi
Ultimamente mi capita di guardare molto poco la tivù (più per ragioni tecniche che per snobismo) e quelle poche volte che mi capita resto a dir poco perplesso. L’altra sera facendo zapping mio sono trovato di fronte ad una scena di questo tipo: fotografia forzatamente luminosa stile Mulino Bianco, muischetta insulsa di sottofondo, dialoghi di una profondità tale che in confronto Beautiful sembra Beckett.
A recitare…insomma sulla scena c’era un ex del Grande Fratello, un ex Velina ed il povero Villaggio. Ma insomma, non si può far nulla per impedire questo scempio? Come può un attore che negli anni settanta e ottanta – piaccia o no – ha rappresentato con il suo sarcasmo certe realtà italiane, ridursi così? Magari sono stato sfortunato io e ho preso proprio la scena peggiore. Il lavoro quando è onesto è sempre dignitoso.
Ma tra una velina e grande fratello quel Fantozzi stanco e opaco mi ha messo tristezza…
Visi pallidi e musi neri
La tribù dei visi pallidi si aggira intorno al ferragosto nervosa, irritabile, con l’occhio fisso sull’orologio e una tendenza inconsueta a rimandare tutti gli impegni gravosi. Di tanto in tanto i suoi membri vengono sorpresi a fissare poster e cartoline con un sorriso ebete sul viso. Stanno bene con i loro simili con i quali conversano per ore dei vantaggi dell’aereo sul treno e degli hobby da riscoprire e valutare. Viceversa entrano immediatamente in conflitto con i loro acerrimi nemici, la tribù dei musi neri. Questi ultimi hanno un’aria riposata, capelli luminosi e pelle abbronzata, ma a contraddistinguerli è soprattutto il velo di malinconia che traspare da ogni loro azione. I musi neri sospirano continuamente, sotto il neon asettico dell’ufficio come di fronte alle polpette rosa della mensa, blaterano continuamente di mollare tutto e partire per aprire un pub in Costa Rica, la mattina inclinano la testa e fissano il monitor senza accenderlo. Anche loro stanno bene con i loro simili, con i quali discutono della scarsa lungimiranza di chi va in ferie tardi e prende sono cattivo tempo e del fatto che a luglio il mare, la montagna, i laghi e tutto l’universo (tranne gli uffici) è senz’altro più bello. Ovviamente si può passare da una tribù all’altra, ma solo in momenti specifici: questo fine settimana si aprirà l’ultimo portale spazio temporale che permetterà ai visi pallidi rimasti in giro di passare dalla parte dei musi neri, mentre questi ultimi, con il tempo, torneranno a essere visi pallidi. Per riaffrontarsi a settembre, quando i (nuovi) musi neri non avranno voglia di lavorare, e i visi pallidi invece smanieranno e si lamenteranno di tanta inefficienza. Ma questa è un’altra storia: adesso, se permettete, mi avvicino al portale…