A Pistoia l’ufficio liturgico ha predisposto un galateo da tenersi in chiesa. Una specie di raccolta di quei messaggi che a volte con umorismo (per parlare con Dio non serve il cellulare) a volte con minacciosi disegni (una bella x sulla ragazza sgambata) invitavano i fedeli ad un comportamento adeguato.
Niente telefonino, allora, niente coscia lunga in esposizione, puntualità, niente gomma da masticare. Evidentemente il problema si pone soprattutto per certi turisti, abituati a frequentare una chiesa come se fosse un bar, e non dei più raffinati. Ma non solo loro: ci sono abiti da sposa più sexy di una tutina di Eva Henger, e il cellulare ormai squilla anche ai sacerdoti più distratti, per non parlare del vecchio trucco di presentarsi in chiesa dopo il Vangelo per accorciare la celebrazione. Un richiamo all’ordine è doveroso, senza per questo tornare alla messa in latino come vorrebbero alcuni.
L’ufficio suggerisce non solo proibizioni, ma anche proposte positive: inviti a cantare, per esempio, perché chi canta prega due volte. E chi stona, quante volte volte prega? Tre. Due volte lui, e una il vicino che implora il Cielo che smetta subito.