Non so se lo yogurt Activia faccia davvero cagare, di certo la sua pubblicità sì. L’ultima novità del genio creativo che ha reso la Marcuzzi una icona della caghetta è quella del poncho: la ragazza che indossa un abito largo (come mai, la apostrofa stupita la Alessiona) lo fa perché ha problemi intestinali.
Evidentemente non essere andata in bagno due giorni le ha prodotto un rigonfiamento dello stomaco che sporge mostruosamente da sotto il costato, o forse l’intestino pigro ha divelto gli addominali e si sta srotolando, o forse ancora qualche escrescenza purulenta sta deturpando la ragazza costretta a coprire quelle mostruosità con un poncho. A questo punto attendo con ansia la prossima puntata, in cui la nuova chiappe strette sarà rinchiusa in uno scafandro di che nasconda al mondo il suo corpo deformato almeno fino a che il mitico Activia con il suo proverbiale apriti Sesamo non libererà le forze maligne che ostruiscono la poveretta.
Nel frattempo, fossi un produttore di ponci (si scrive così?), un po’ mi girerebbero, nessuno più può andare in giro con un poncho senza mettere in imbarazzo gi amici che come minimo gli offriranno due pere cotte…
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Condoniamo la polvere
C’è una direttiva europea che dice pressapoco che dopo 35 giorni di smog in un anno bisogna fare qualcosa per impedire che la gente marcisca affumicata. Mi sembra ragionevole. Siamo a febbraio e già tutto il nord Italia ha superato la soglia o ci va vicino, e chiunque abbia dato anche solo una volta una spolverata al davanzale della finestra ha un’idea chiara di ciò che respiriamo. I miei polmoni hanno chiesto asilo politico all’intestino che per il momento ha rifiutato, ma non so se reggerà. Ebbene, ancora una volta gli alfieri nazionali che ci illuminano dall’alto dei loro ministeri hanno trovato una risposta rassicurante: faranno un decreto legge per vanificare la direttiva europea, oppure, se proprio va male, si possono rivedere i margini di errore nel rilevamento del livello di polveri sottili nell’atmosfera. In sostanza si tratta di manomettere, armati di cacciavite e giungomma, i rilevatori di smog, per evitare che indichino il superamento del limite. Dunque è vero che oggi in Italia non si può più fare satira in Italia: semplicemente perché la satira è al potere, e fa parecchio ridere.