Nel suo ultimo singolo Irene Grandi manda tutti a quel paese, che brucino o finiscano sotto il tram, augura sciagure a mezzo mondo (anche di cattivo gusto, mi riferisco a quel “crolli il grattacielo”),ma in fondo glielo si può perdonare perché non si vedevano tanti congiuntivi corretti in una canzone dai tempi di Lindo Ferretti.
Quello che però è più difficile perdonarle è al sua idea di aiutare i giovani che non hanno niente spupazzandoseli a letto e facendo cose strane con i loro profondi amori. Idea che sa di buon selvaggio e di filantropismo allupato. Cara Irene, per aiutare i meno fortunati si può sostenere l’Amref o Emergenzy, Amnesty International o la Caritas e chissà quante altre associazioni benefiche.
Non c’è bisogno di esuberanza ninfomani