Come inviato in Messico per la Talpa, o in Brasile per la Fattoria, o in un ipotetico reality show in Lapponia sarebbe perfetto. Già lo vedo abbronzato, con il sorriso belloccio, la giacchetta disinvolta mentre scatena bagarre in studio cambiando opinione ad ogni puntata. Oppure me lo immagino mentre riferisce ai concorrenti notizie e informazioni inventate per poi smentirle il giorno dopo e ribadirle dopo due giorni. Ma sarebbe fantastico anche nel dirigere un talk-show, assolutamente imparziale visto che nessuno sarebbe in grado di capire da che parte sta: da tutte e due, probabilmente. Sarebbe l’erede perfetto di Biscardi, con la sua capacità strardinaria di friggere l’aria e distribuirla al popolo come se si trattasse di meditazioni illuminate; e, restando nel mondo del calcio, sarebbe il presidente ideale, sempre pronto a trovare colpevoli e dichiarare vittoria dopo una retrocessione. Insomma, ci sono migliaia di professioni in cui Rutelli riuscirebbe meglio che in quella di politico. Troviamogliela, lanciamo una petizione, una rraccolta firme per cercargli un nuovo impiego. E la vittoria del centrosinistra sarebbe certa.