Gli economisti inglesi parlano di free rider, “passeggero non pagante”: colui che sale sull’autobus senza pagare il biglietto, e, in questo modo, arreca un danno alla comunità traendo un vantaggio per sè.
I free rider sono ovunque, questo va da sè, e da sempre approfittano come parassiti del bene comune che altri cercano di preservare.
Un economista che studiasse il meridione d’Italia probabilmente farebbe un passo avanti, analizzando l’evoluzione del free rider: il pisciatore di mare. Il pisciatore di mare – il nome è eloquente e spiega bene quello che fa – è la versione ancora più negativa, perché non solo usufruisce di un bene pubblico a scrocco, ma addirittura lo danneggia.
I pisciatori di mare sono ovunque: e non mi riferisco tanto alle correnti d’acqua calda di certi litorali, che in fondo il mare può anche riciclare, ma a chi costruisce sulla spiaggia, a chi brucia le pinete per poi farci il residence ed invitarci il sindaco per la convention, a chi piazza la spazzatura, anche tossica, nei dirupi e nelle cave.
Il free rider, male che vada, causerà un aumento del prezzo del biglietto per gli onesti, tutto qui. Al contrario, se nessuno lo ferma, il pisciatore ci sommergerà del frutto del suo lavoro…