Il più famoso è a Copenaghen, ma ce ne sono sparsi un po’ in tutta la Danimarca. Spesso sono dei salici, ma possono essere anche altre specie di alberi: sono gli alberi dei ciucci. Alberi cioè a cui i bambini di tre anni possono appendere il loro ciuccio, accompagnandolo da una letterina di accompagnamento.
Considerando che quando abbiamo provato a togliere il ciuccio a nostra figlia lei, in crisi di astinenza, è andata a succhiarsi quello di plastica del suo bambolotto, capisco bene che trauma possa essere il distacco per un bambino piccolo.
Ce n’è uno anche in Italia, a quanto mi risulta, nel parco acquatico di Oltremare, a Riccione, ma è decisamente più brutto degli originali nordeuropei, è un albero finto in gomma e resina.
Il problema è che secondo me se avessimo un albero dei ciucci nelle nostre città, sparirebbero anche quelli, per riapparire magari su qualche bancarella dopo una rapida sciacquatina. Dite che esagero? Forse, ma tenete presente che gli innamorati hanno cominciato qualche anno fa a dimostrare il loro amore con un lucchetto sul ponte. Non era per mostrare la forza del loro sentimento: era per evitare che se lo fregassero.