Loro avevano capito tutto. Per i criminologi da salotto televisivo la tragedia di Avetrana (si perché è una tragedia, e non un “giallo”) non ha mai avuto segreti.
L’avevano capito che Sara era fuggita di casa perché avevano interpretato alcuni messaggi su Facebook da cui si captava la voglia di andare via. L’avevano capito che le fiaccolate non avrebbero scosso l’opinione pubblica perché il contesto era quello del sud omertoso. L’avevano detto, loro, che il ritrovamento del telefonino (lasciato per giorni davanti alla caserma e dentro un supermercato) era uno straordinario risultato investigativo. Avevano percepito, dal modo in cui lo zio apriva il cancello, l’esibizionismo tipico del maniaco sessuale. Avevano sicuramente realizzato che Sabrina erano coinvolta.
Come no.
Mi piacciono telefilm comme il Dottor House, The Mentalist, Castle, Lie to me, dove al genio di turno basta pochi dettagli per analizzare le persone e trarre deduzioni infallibili.
Ma non so voi, io nei salotti televisivi di geni in giro non ne vedo tanti.