Sarò pure uno zoticone ingnorante che non coglie la modernità della sinistra, sarò pure un qualunquista dell’antipolitica che muove contro la classe dirigente sollecitato dalle destre, sarò pure uno che pensa che il rugby di Che Guevara (ma anche certe partite di calcio con due zaini al posto a segnare le porte nelle periferie cittadine e il fuggi fuggi quando passava un auto) sia più di sinistra della vela. Eppure, vi dirò, a me fanno sognare le parole di Martin Luther King e dei KennedY, il coraggio di Peppino Impastato, la dignità di Falcone e Borsellino, mi fanno sognare le poesie di Neruda e Bella Ciao, la serietà di Emergency e il testardo amore per gli ultimi di Don Milani.
Invece un banchiere che cerca di conquistare il potere comparando una banca con un prezzo elevatissimo alla faccia di azionisti e clienti, senza avere i soldi ma con una rete trasversale di sostegni politici, non mi fa sognare, proprio per niente.