La mia carriera di massmediologo inanella una serie di fallimenti epocali, soprattutto a livello familiare, a cominciare dal referendum del 1995 (non si interrompe così un’emozione, ricordate?) quando provai a convincere mia nonna del fatto che le interruzioni pubblicitarie erano una violenza nei confronti del film e lei mi rispose che mi voleva molto bene e ci teneva alla mia opinione ma i suoi amici le avevano chiesto di votare no (i suoi amici erano Raimondo Vianello e Mike Bongiorno).
Il referendum andò male, e io decisi di tenere per me le mie filippiche per almeno un paio d’anni.
Ultimamente ho notato che mia moglie per distrarsi si diverte a seminare e raccogliere in una specie di orto virtuale molto popolare su Facebook (Farmville). Ecco allora che lo scienziato interviene invitando a scoprire cos’altro offre Internet, ad allargare i propri orizzonti, scoprire nuovi approcci e nuove relazioni. E mia moglie li ha allargati, in effetti, i suoi orizzonti,con un tocco tipicamente femminile. In un mese ho visto recapitare a casa qualche paia di scarpe, libri, orologi, “accessori” (la parola accessori affiancata all’universo femminile spaventa), altri pacchetti indefiniti su cui ho preferito sorvolare.
L’ennesimo successo del massmediologo che ogni volta che pontifica fa rimpiangere un bel silenzio.
E così sono ricorso ai ripari, e inutile dire che adesso sponsorizzo Farmville ed ogni altro innocuo passatempo su Internet che restringa gli orizzonti della mia famiglia, se questi accanto al mouse prevedono la carta di credito…