La mano di Altman si nota immediatamente nella coralità di un film che conferma Richard Gere nel ruolo di "amato tra le donne" ma per una volta ne fa una vittima piuttosto che un manipolatore. Nei quartieri altolocati di una Dallas vitale e metereologicamente imprevedebile il vecchio maestro del cinema americano distilla con sapienza le sue gocce di veleno nei confronti di una società vuota, frenetica, dove ci si parla solo per telefono e dove si fa fatica ad accettare di essere quello che si è.
Il dottor T del titolo, ginecologo di fama, scoprirà quanto complicato è l’universo di sua moglie, delle sue figlie, delle sue colleghe e delle sue amiche, con qualche lungaggine di troppo (specie le scene nello studio del dottore sanno un po’ troppo di misoginia) e un finale catartico e di speranza, dopo tanta amarezza.
Dopo tutto, nonostante le nostre meschinità – e quelle delle donne – la vita continua.
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Donne e scarpe
Possono tollerare un marito condiviso con altre mogli. Possono accettare un ruolo subalterno, possono anche farsi da parte quando il marito decide di provare una moglie temporanea. Sono alcune donne iraniane sottomesse dal 1979 alla legge islamica. Ma quando le toccano le scarpe, ebbe’ se ci sono di mezzo le scarpe, non c’è legge che tenga. ? successo davvero a Teheran dove tre donne hanno tentato il suicidio con un’overdose di farmaci perché la più giovane, 27enne, aveva comprato un paio di stivali costosi. E no, con le scarpe non si scherza. La storia dà parecchi spunti, sul ruolo della donna nella vita della famiglia e sul ruolo della scarpa nella vita della donna. E conferma una volta di più che la monogamia è la migliore delle forme di convivenza. ? già duro osservare allibiti quanto la propria donna dilapida in scarpe; confrontarsi poi con tre è da suicidio (ops, questa è involontaria)