Una volta si distinguevano i libri più smaccatamente commerciali per la presenza sulla terza di copertina della foto dell’autore. Se il viso conosciuto di una star che non disdegna salotti televisivi ed è così simpatico nel promuovere l’opera vale più di quest’ultima, conviene puntare sul nome.
Niente di male, per carità, sono strategie di marketing che puntano soprattutto ad accalappiare il regalatore di libri, quello che non li legge ma li regala a Natale per darsi un tono.
Adesso però le case editrici hanno fatto un passo avanti, e il faccione dell’autore lo piazzano addirittura in copertina: mi è capitato di dare un’occhiata ad un libro con la Gruber, uno con Morelli e un altro con Signorini, lo specialista dei pettegolezzi.
Per quanto mi riguarda, si tratta di un bel passo avanti: adesso posso evitare i libri sgradevoli senza dover sbirciare la terza di copertina…